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Aurelia bis, Corte dei conti e GdF: danno erariale da 70 milioni di euro

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Guardia di Finanza di Savona (foto di repertorio)

Danno erariale per oltre 70 milioni di euro nella realizzazione dell’Aurelia bis, nel tratto di 5,2 chilometri che avrebbe dovuto collegare il casello autostradale di Albisola superiore all’hub portuale di Savona, ma che è risultato non idoneo a raggiungere l’obiettivo.

Dagli approfondimenti eseguiti, delegati dalla Procura regionale della sezione giurisdizionale della Corte dei conti della Liguria, gli investigatori della Guardia di Finanza di Savona hanno rilevato che i lavori per la costruzione dell’infrastruttura hanno subìto diverse interruzioni dovute a rilevanti inconvenienti tecnici (imprevisti geologici nelle operazioni di scavo delle gallerie, carenze progettuali, difficoltà legate agli espropri per la legittima opposizione dei proprietari) sorti nel corso dell’avanzamento, fino a giungere alla definitiva interruzione.

Le indagini hanno consentito di individuare specifiche criticità imputabili alla stazione appaltante, che hanno condizionato l’intero corso dell’appalto, nonché di quantificare un danno erariale per oltre 70 milioni, ascrivibili alla mancata condivisione con il gestore della rete autostradale del progetto di sotto-attraversamento dell’autostrada A10, alla mancata individuazione di siti idonei per il conferimento dei materiali provenienti dallo scavo delle gallerie e alla non adeguata gestione e direzione delle lavorazioni.

Secondo quanto ricostruito, la stazione appaltante finita nel mirino di Corte dei conti e GdF è Anas.

Il cantiere era stato interrotto nel 2018, dopo che era stato completato per l’80% del tracciato ed era ripreso solo lo scorso anno, con il commissario straordinario di governo Matteo Castiglioni. A fine marzo, l’ultimo sopralluogo pubblico.