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Amt, D’Angelo (Pd): via la presidente Ilaria Gavuglio e tutto il Cda

Ilaria Gavuglio, presidente di Amt (foto di repertorio)

“Di fronte alla gravissima situazione di crisi in cui versa Amt, ormai sotto gli occhi di tutti, sconcerta come non siano ancora arrivate le dimissioni della presidente Ilaria Gavuglio e di tutto il Consiglio di amministrazione”.

Lo ha riferito ieri il consigliere regionale e segretario genovese del Pd Simone D’Angelo.

“Già due giorni fa – ha aggiunto D’Angelo – avevamo pubblicamente chiesto alla sindaca di Genova Silvia Salis, in qualità di rappresentante dell’azionista pubblico, di rimuovere i vertici aziendali, ritenendoli inadeguati a gestire una crisi che loro stessi avevano contribuito a creare e poi nascosto fino all’ultimo.

Oggi, alla luce delle ulteriori notizie emerse, quella richiesta si conferma più che fondata.

Come riportato da diversi organi di stampa, nel Consiglio di amministrazione del 9 giugno scorso il direttore finanziario avrebbe comunicato che, anche adottando misure straordinarie, l’azienda non sarebbe stata in grado di superare il mese di luglio.

Eppure, questa verità allarmante è stata taciuta all’opinione pubblica, ai lavoratori e alle istituzioni, con una condotta gravissima.

I vertici di Amt erano perfettamente a conoscenza della crisi e hanno scelto consapevolmente di nasconderla. Questo rende la loro permanenza del tutto insostenibile.

Serve voltare rapidamente pagina, con figure nuove, competenti, in grado di garantire trasparenza e di ricostruire la fiducia, rilanciando il servizio pubblico.

Amt deve restare un’azienda pubblica. Il trasporto pubblico è un bene comune e va difeso, non sacrificato sull’altare dell’incapacità manageriale o dell’opacità politica.

Per questo motivo, sin dalla prossima sessione di bilancio regionale, chiederemo alla Regione Liguria di fare seguire alle parole i fatti. E di non limitarsi a fare quanto già dovuto, ma a fare la sua parte, con risorse e interventi concreti per tutelare un servizio essenziale e garantire continuità occupazionale e qualità del servizio. Non possono e non devono pagare i lavoratori e gli utenti il prezzo dell’irresponsabilità altrui”.