Scuola, sanità, trasporti e servizi in sciopero generale; a Genova corteo su terra e mare con attivisti internazionali e centinaia di lavoratori
Venerdì 28 novembre 2025 sarà una giornata di mobilitazione intensa a Genova: lo sciopero generale lanciato dai sindacati di base colpisce trasporti, scuola, sanità, servizi pubblici, e sarà accompagnato da cortei che attraverseranno la città, anche via mare. L’appuntamento in stazione Brignole alle 8:30 darà il via a una manifestazione cittadina definita storica, con la partecipazione di attivisti e personalità internazionali, pronte a unirsi al grido di protesta contro la manovra finanziaria del governo.
Perché lo sciopero e le ragioni della mobilitazione
Lo sciopero generale — indetto da sigle come USB, Cobas, CUB, SGB e altre — nasce come segnale di forte contrarietà alla legge di bilancio 2026 e all’incremento delle spese militari. I manifestanti denunciano tagli al welfare, alla sanità, alla scuola, condizioni di lavoro precarie e salari fermi da troppo tempo. Chiedono investimenti pubblici, stabilizzazione del personale precario e un ritorno a un welfare che garantisca diritti reali.
Secondo il piano annunciato, lo sciopero durerà 24 ore a partire dalla serata di giovedì 27, coinvolgendo trasporti, logistica, scuola, sanità, e settori del pubblico e del privato.
Genova si prepara a una mobilitazione storica: cortei su terra e mare
A Genova il centro della protesta sarà la stazione di Brignole: qui, dalle 8:30, inizierà il blocco principale, seguito da un corteo che attraverserà le vie cittadine — da via Fiume e via XX Settembre fino ai varchi portuali di San Benigno. Ma non basta: al corteo “via terra” si aggiunge un corteo “via mare”, che prenderà il via dalla zona della Foce per raggiungere il porto. Un gesto simbolico e forte, che unisce lavoratori portuali, cittadini, attivisti e famiglie per dare visibilità a un malessere profondo.
Volti noti e internazionali che scendono in piazza
Tra i partecipanti annunciati figurano personalità di rilievo internazionale: oltre a Greta Thunberg, è confermata la presenza della relatrice ONU per i territori palestinesi occupati Francesca Albanese, dell’attivista brasiliano Thiago Avila e di figure come Yanis Varoufakis, lo scrittore-giornalista americano Chris Hedges, e alcuni artisti come Moni Ovadia. A unirsi ai manifestanti ci saranno anche musicisti e artisti come Vinicio Capossela e Sabina Guzzanti, a testimonianza dell’ampiezza e della varietà della mobilitazione.
Al centro delle richieste ci sono il rifiuto della “manovra di guerra”, la protesta contro la spesa militare, e il sostegno ai diritti sociali, al welfare, ai salari e alla giustizia sociale — senza dimenticare la solidarietà internazionale alle popolazioni in guerra.
Impatto su trasporti, scuola e servizi: cosa aspettarsi
Lo sciopero interesserà anche il trasporto pubblico, ferroviario e su gomma. Secondo le previsioni, molte linee regionali e nazionali del Gruppo FS Italiane, Trenitalia, Trenord e altre rimarranno ferme per l’intera giornata, tranne alcune fasce orarie garantite: generalmente dalle 6:00 alle 9:00 e dalle 18:00 alle 21:00. Anche i servizi urbani e suburbani rischiano di subire interruzioni o riduzioni, con possibile impatto sulla mobilità cittadina e sulle navette portuali.
Nel settore scolastico l’agitazione coinvolge docenti, personale Ata e personale amministrativo: si prevedono chiusure parziali o sospensioni delle lezioni in numerosi istituti. I sindacati chiedono investimenti strutturali nel settore, contratti dignitosi e un’attenzione reale al futuro dell’istruzione pubblica.
Anche la sanità sarà coinvolta: secondo quanto annunciato dalle aziende sanitarie liguri e dalle sigle sindacali, verranno comunque garantiti i servizi di emergenza e pronto soccorso. Le attività ordinarie potrebbero subire sospensioni o rallentamenti, in attesa di un ritorno alla normalità.
Un giorno di protesta che vuole trasformarsi in cambiamento
La manifestazione del 28 novembre a Genova non è solo un momento di protesta. Per molti rappresenta l’occasione di affermare un modello diverso di società, basato su sanità, scuola, welfare, diritti sociali e lavoro dignitoso, e contrapposto a un’idea di sviluppo legata al riarmo, ai tagli e all’austerità. I partecipanti sperano che la presenza di voci internazionali e di settori diversi — portuali, studenti, operatori pubblici e privati — possa dare forza a una piattaforma ampia di buone ragioni e di proposte concrete.
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