Anna Lucia Cecere, l’ex insegnante accusata di avere ucciso la segretaria Nada Cella il 6 maggio 1996 a Chiavari, “non ha commesso il fatto”. E non può diventare “un capro espiatorio perché il clamore e l’indignazione” portano “alla necessità di trovare un colpevole”.
E’ la sintesi di quanto dichiarati oggi in Tribunale l’avvocata Gabriella Martin che con il collega Giovanni Roffo difende la principale imputata del cold case Nada Cella, riaperto dopo quasi 30 anni dalla procura di Genova.
In otto punti, la legale ha mostrato le presunte “falle” dell’impianto accusatorio: dalla mancanza di rapporti con Cella, a quelli inesistenti con Soracco, dalla mancata presenza sul luogo del delitto, la falsa fuga da Chiavari, alla disponibilità economica per il lavoro, passando dalla personalità, la mancanza di movente fino alla prescrizione.
“Cecere chiedere di poter tornare a vivere libera da una accusa che non le appartiene. Chiede la libertà di una donna innocente”.
“È doveroso individuare non una verità – ha sottolineato Martin – ma la verità. E la verità si fonda su certezze. Invece in questo processo sono emersi elementi confusi e che non vanno oltre il ragionevole dubbio.
Ci vuole la verità che rende giustizia. Invece qui c’è un racconto psicologico. Le emozioni, per quanto umane, non possono sostituirsi ai fatti, alle prove, alla verità.
Non esiste prova certa come non ci sono indizi precisi e concordati che individuino Cecere come autrice reato, direttamente e neppure indirettamente”.
Secondo la difesa, le due donne non si conoscevano. Non c’era una relazione neppure nascosta con Soracco.
Cecere “non viene collocata sul luogo del delitto da nessuno e anche il bottone trovato sulla scena del delitto è diverso da quelli che le trovarono in casa. E poi quel giorno stava andando a lavorare a Santa Margherita”.
Era Nada “che era stressata e non voleva stare in quello studio perché era successo qualcosa di serio”.
L’ex insegnante lasciò Chiavari “non per scappare da chissà cosa. Voleva iscriversi all’università e le mancava l’ultimo anno integrativo per avere il diploma quinquennale”.
Il 4 dicembre parlerà l’altro difensore, poi il 18 è prevista la sentenza.



















































