Alla terza giornata della Smart Week a Palazzo Tursi protagoniste le comunità energetiche rinnovabili, la transizione ecologica e il futuro degli studentati a Genova
La terza giornata della Genova Smart Week 2025, promossa dal Comune di Genova e dall’Associazione Genova Smart City, si è svolta a Palazzo Tursi affrontando i temi centrali della rigenerazione urbana, della transizione energetica e dello sviluppo di una città sempre più a misura di cittadini, studenti e imprese. L’appuntamento, prima delle tappe diffuse sul territorio da Levante a Ponente, ha rappresentato un momento di confronto sulle trasformazioni in corso e sulle politiche che guideranno l’evoluzione urbana dei prossimi anni.
La sessione inaugurale, dedicata al ruolo dell’energia nella città contemporanea, ha messo al centro le comunità energetiche rinnovabili e la necessità di accelerare il percorso verso una produzione diffusa e sostenibile. Le comunità energetiche, considerate uno degli strumenti più efficaci per promuovere l’autoproduzione e la condivisione dell’energia, sono state analizzate nei loro risvolti ambientali, sociali ed economici, con un focus sulle opportunità che possono generare per famiglie, imprese e territori.
L’intervento dell’assessora Silvia Pericu e la strategia del Comune sulle rinnovabili
Ad aprire i lavori è stata l’assessora all’Ambiente Silvia Pericu, che ha ricordato l’obiettivo del Piano energetico ambientale regionale 2030: raggiungere il 30% di produzione da fonti rinnovabili partendo dall’attuale 8%. Un traguardo ambizioso che, secondo Pericu, richiede un ripensamento dell’intero tessuto urbano, capace di integrare impianti e soluzioni tecnologiche in modo diffuso, superando la frammentazione che caratterizza oggi molte comunità energetiche italiane.
L’assessora ha sottolineato l’importanza dell’efficientamento energetico degli edifici esistenti e dell’innalzamento degli standard per le nuove costruzioni, insieme a un coinvolgimento attivo dei cittadini attraverso strumenti di comunicazione e incentivi come una futura “Carta dei servizi” o un “Wallet del cittadino”. L’obiettivo è rafforzare un welfare urbano che premi comportamenti virtuosi, favorisca la mobilità sostenibile e renda la transizione ecologica un’opportunità condivisa.
Transizione energetica e smart city: consumi, tecnologie e prospettive
Negli ultimi cinque anni il Comune di Genova è riuscito a ridurre i consumi energetici e di gas di oltre il 40%, ma l’aumento dei costi internazionali non ha consentito un risparmio reale sulla spesa. Il dirigente comunale per le politiche energetiche Massimiliano Varrucciu ha ribadito la necessità di accelerare sull’efficientamento e sull’elettrificazione dei consumi, per neutralizzare gli effetti di un mercato energetico sempre più instabile.
Alberto Birga, del Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri e presidente AEIT Liguria, ha offerto un quadro globale della transizione energetica, ricordando che entro il 2050 il 70% della popolazione mondiale vivrà in aree urbane. Ha illustrato le criticità legate allo sviluppo di rinnovabili, accumulo, cold ironing portuale e mobilità elettrica, indicando anche i rischi di un crescente fabbisogno elettrico dovuto ai data center.
Ilaria Bozzo, della Città Metropolitana di Genova, ha presentato Cermage, la prima comunità energetica metropolitana che coinvolge dodici Comuni, focalizzata sul supporto ai piccoli centri nella progettazione, identificazione degli impianti e ottenimento dei finanziamenti. I ricavi degli incentivi vengono reinvestiti sul territorio in progetti come scuolabus elettrici e colonnine di ricarica.
Il confronto si è arricchito con gli interventi di Enel, impegnata nello scouting di nuovi impianti fotovoltaici, e delle aziende City Green Light e Iren Smart Solutions, che hanno approfondito soluzioni per smart building e fotovoltaico, sottolineando come innovazione ed efficienza siano leve imprescindibili per rispondere alla crescita dei consumi.
Genova città universitaria: la fotografia di Ance sullo student housing
La seconda sessione della mattina si è concentrata sulle potenzialità di Genova come polo universitario attrattivo a livello nazionale e internazionale. È qui che emerge il tema cruciale dello student housing, diventato centrale per la competitività delle città e per la qualità della vita degli studenti fuori sede.
Secondo l’indagine presentata da Marco Vassale per Ance Genova, oggi le residenze pubbliche coprono solo l’8% del fabbisogno, contro una media europea che si attesta attorno al 20%. Questo si traduce in un divario di oltre 10.000 posti letto, colmato soprattutto dal mercato privato, spesso caratterizzato da costi elevati.
La città vive però una fase di forte dinamismo grazie agli investimenti del PNRR e ai progetti in corso, che dovranno trasformarsi in una strategia coordinata tra Comune, Università e operatori del settore. Una visione condivisa è la condizione essenziale per posizionare Genova tra le prime scelte degli studenti e rafforzare il ruolo dell’ateneo nel suo sviluppo culturale ed economico.
Politiche abitative, attrattività e ruolo dello studentato
L’assessore alla casa e all’edilizia residenziale pubblica Davide Patrone ha ricordato come il tema degli studentati si inserisca naturalmente nelle politiche più ampie per una città inclusiva, dove social housing e riqualificazione del costruito giocano un ruolo decisivo. Giuliana Bottino, della Genoa Business Unit del Comune, ha confermato che lo studentato è tra i format più richiesti dagli investitori, mentre la prorettrice dell’Università di Genova Giulia Pellegri ha illustrato i progetti già avviati dall’ateneo per ampliare l’offerta di residenze.
Il valore strategico della presenza universitaria è stato ribadito da Simone Ombuen, che ha sottolineato come un polo universitario forte sia capace di generare relazioni, vitalità urbana e attrazione di talenti. Sul fronte finanziario, Massimiliano Pulice ha illustrato strumenti e interventi di Cassa Depositi e Prestiti per la rigenerazione urbana, mentre gli aspetti legali legati alla creazione degli studentati sono stati approfonditi da Mario Alberto Quaglia dell’Ordine degli Avvocati, tra partenariati pubblico-privati e project financing.
Il direttore generale di Aliseo, Michele Scarrone, ha ampliato la riflessione legando attrattività non solo a servizi e qualità urbana, ma anche alle opportunità lavorative post-laurea. Ha chiuso la sessione Nicola Tirelli, dell’Istituto Italiano di Tecnologia, evidenziando l’importanza del dialogo continuo tra ricerca, formazione e sviluppo della città.
Le sessioni del pomeriggio: natura, rigenerazione e innovazione
Il pomeriggio della Smart Week ha proseguito il racconto della città che cambia attraverso tre approfondimenti dedicati ai temi del verde e del blu come infrastrutture di benessere, alla rigenerazione degli spazi urbani e alla sperimentazione di soluzioni innovative per ridurre l’impatto ambientale.
La sessione “Verde e blu come infrastrutture di benessere” ha esplorato le strategie per integrare natura, spazi permeabili e corridoi ecologici nella città, in linea con l’agenda europea. La tavola rotonda “Luoghi che rinascono, città che evolvono” ha affrontato il valore della riqualificazione del patrimonio urbano e industriale, mentre l’incontro dedicato alle soluzioni innovative ha offerto una panoramica sulle tecniche di intervento e sui casi di studio che stanno ridefinendo il modo di costruire e vivere nelle città del futuro.
Non perdere gli ultimi aggiornamenti su cronaca, eventi e politica in Liguria! Iscriviti sui canali di Liguria Notizie di Telegram, Facebook, Twitter e YouTube




















































