Ritorno al centro dell’agenda europea
Avevamo già affrontato l’argomento. Ora con la presidenza danese del Consiglio UE torna prepotentemente all’attenzione il controverso disegno di legge noto come Chat Control, o Regolamento per la prevenzione e la lotta contro l’abuso sessuale sui minori (CSAR). Il testo prevede obblighi stringenti per i servizi di messaggistica, anche quelli che usano crittografia end-to-end, con lo scopo dichiarato di contrastare il traffico di materiale pedopornografico online.
Il client-side scanning e la minaccia alla privacy
Uno degli elementi più contestati del progetto è il client-side scanning: un meccanismo che si attiva direttamente sui dispositivi degli utenti, prelevando e analizzando i contenuti prima della cifratura.
Questo sistema sottrae il controllo ai cittadini e introduce un potere di sorveglianza preventiva che può mediare gran parte delle comunicazioni private.
Critici del provvedimento avvertono che potrebbe costituire il rischio maggiore mai adottato di sorveglianza di massa in Europa.
Inoltre, esperti di crittografia hanno segnalato che molti sistemi basati su perceptual hashing usati nel controllo lato client sono vulnerabili ad attacchi che eludono il rilevamento, sollevando seri dubbi sulla robustezza tecnica delle soluzioni proposte.
Sostegno, opposizioni e posizioni mutevoli
Nonostante l’evidente contrapposizione tra privacy e sicurezza, numerosi Stati membri esprimono sostegno al provvedimento, mentre altri si trovano in posizioni oscillanti.
Paesi come Germania e Lussemburgo hanno formalmente manifestato opposizione al testo, criticando l’indebolimento della cifratura e la compromissione dei diritti digitali.
Decisivo sarà il voto previsto per il 14 ottobre 2025 nel Consiglio UE, che potrebbe dare avvio alle trattative finali con Parlamento e Commissione.
Conseguenze e potenziali scenari
- Erosione della sicurezza digitale: obbligare il client-side scanning significa compromettere l’integrità della crittografia, esponendo gli utenti a nuove vulnerabilità.
- False positività e errori: algoritmi errati potrebbero segnalare contenuti legittimi, con conseguenze ingiuste per le persone innocenti.
- Espansione del controllo: una volta attivato, il meccanismo potrebbe estendersi ad altre tipologie di crimini, superando il limite dichiarato della lotta agli abusi infantili.
- Disincentivo all’innovazione: imprese tecnologiche che difendono la crittografia potrebbero abbandonare il mercato europeo o subire pressioni normative.
Verso una maggiore consapevolezza digitale
La proposta Chat Control rappresenta uno snodo cruciale nella storia della regolamentazione digitale europea. Al centro del conflitto ci sono diritti costituzionali come la privacy, la libertà di espressione e la protezione dei dati personali. Molte associazioni (tra cui Fight Chat Control) e centinaia di criptografi di tutto il mondo hanno lanciato appelli urgenti contro l’approvazione del testo nelle sue forme attuali.
L’auspicio è che la normativa finale trovi un equilibrio tra il contrasto ai reati online e la salvaguardia delle libertà digitali, resistendo alla tentazione di soluzioni che trasformino ogni cittadino in soggetto sorvegliato.
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