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Sarzana si candida a Capitale Italiana della Cultura 2028: un progetto corale per valorizzare il territorio

Sarzana si candida a Capitale Italiana della Cultura 2028: un progetto corale per valorizzare il territorio
La Fortezza Firmafede di Sarzana

Sarzana unica candidata ligure alla Capitale Italiana della Cultura 2028

Con grande entusiasmo e una visione condivisa, Sarzana ha ufficializzato la sua candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2028, risultando l’unica città ligure tra le 25 selezionate dal Ministero. La proclamazione del vincitore è prevista entro marzo 2026, ma nel frattempo il percorso partecipato è già entrato nel vivo, con una mobilitazione che coinvolge amministrazioni, cittadini e operatori culturali.

Un progetto che unisce territori e comunità

La candidatura è stata presentata ufficialmente dalla sindaca Cristina Ponzanelli e dall’assessore alla cultura Giorgio Borrini, insieme a un primo nucleo di Comuni che hanno deciso di sostenere il progetto: Ameglia, Arcola, Castelnuovo Magra, Luni, Santo Stefano di Magra, Vezzano Ligure, Lerici, Brugnato e Maissana. Un’alleanza territoriale che si estende dalla Val di Magra alla Val di Vara, abbracciando anche il Golfo dei Poeti, in un racconto culturale condiviso, capace di superare i confini amministrativi per valorizzare una visione identitaria comune.

Una rete di beni culturali come patrimonio vivo e condiviso

Alla presentazione era presente anche Alessandra Guerrini, direttrice della Direzione regionale Musei Liguria, che ha evidenziato l’importanza della rete di beni culturali connessi a Sarzana. Fortezze come Firmafede e Sarzanello, il Museo e l’Area Archeologica di Luni, il Castello di San Terenzo e la villa romana del Varignano a Portovenere rappresentano un patrimonio diffuso e interconnesso, che arricchisce il progetto culturale della candidatura.

Cultura come motore di sviluppo e rigenerazione urbana

La candidatura non è solo una celebrazione della storia di Sarzana, ma una piattaforma di sviluppo culturale e sociale per l’intero territorio. “È una sfida nata a Sarzana, città di impavidi – ha dichiarato la sindaca Ponzanelli – ma pensata fin dall’inizio per essere condivisa. La cultura diventa infrastruttura sociale, leva di rigenerazione urbana e strumento per migliorare la qualità della vita attraverso la cura degli spazi e la tutela della bellezza”.

Il progetto, frutto di oltre tre anni di lavoro, è stato costruito con metodo e partecipazione, e proseguirà con assemblee pubbliche, laboratori e incontri con la cittadinanza, le associazioni e gli operatori del settore culturale. A coordinare il percorso sarà PanSpeech, spin-off dell’Università di Siena, mentre nei prossimi giorni sarà annunciata la composizione del Comitato Scientifico e presentata l’identità visiva della candidatura.

Il sostegno della Regione Liguria e il valore di una sfida condivisa

A supportare ufficialmente la candidatura anche la Regione Liguria, rappresentata dal presidente Marco Bucci e dall’assessore alla cultura Simona Ferro, che hanno sottolineato il valore strategico dell’iniziativa. “Sarzana è una città con una forte identità storica e culturale, crocevia tra Liguria e Toscana. Ha tutte le carte in regola per rappresentare la nostra regione in questa competizione e potrà contare sul sostegno operativo della Regione”, hanno dichiarato.

La Regione metterà a disposizione competenze tecniche, strumenti di comunicazione e relazioni istituzionali per accompagnare Sarzana nella preparazione del dossier finale, valorizzando al massimo questa opportunità per l’intero territorio ligure.

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