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Bonelli: diga di Genova non collaudabile, esposto alla Corte dei Conti

Prima uscita pubblica di Silvia Salis con Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni (AVS) in piazza Don Gallo a Genova

“Quello che avevo denunciato nelle interrogazioni parlamentari e negli esposti sulla nuova diga foranea di Genova è diventato una triste realtà. L’opera da 1,3 miliardi di euro voluta dall’ex presidente della Regione Toti, che in una conversazione telefonica si vantava con Aldo Spinelli di sapere chi avrebbe vinto la gara, parlando esplicitamente di Salini della Webuild, e dal commissario governativo Marco Bucci, prima sindaco di Genova e oggi presidente della Regione Liguria, non è collaudabile secondo la Commissione di collaudo presieduta dal professor Giuseppe Sappa, docente di Ingegneria dell’Università La Sapienza”.

Lo ha dichiarato oggi Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde, che sostiene la candidata a sindaco di Genova Silvia Salis.

“È inammissibile – ha aggiunto Bonelli – che i pareri di organismi dello Stato come il CNR e l’ANAC non siano stati recepiti dal Governo.

Il CNR aveva avvertito che la posa dei cassoni sui fondali fangosi non era accompagnata da dati e studi approfonditi, sottolineando che azioni antropiche, come la prevista posa di 7 milioni di tonnellate di roccia e quasi cento cassoni in cemento armato, possono determinare ‘l’accumulo di sedimenti e l’innesco di frane in corrispondenza delle testate dei canyon’, come avvenne, ricorda il CNR, a Gioia Tauro nel 1977 e a Nizza nel 1979.

L’ANAC aveva ammonito il governo sulle irregolarità in relazione al progetto della nuova diga foranea di Genova, in particolare riguardo all’appalto assegnato e alle anomalie nelle procedure seguite, nonché in merito all’elevato costo e alla presunta mancanza di concorrenza.

Gravissimo è il fatto che il MASE abbia scelto di non considerare i rilievi critici del CNR, rilievi oggi confermati dalla Commissione di collaudo. Tanto che il viceministro genovese del Mit Edoardo Rixi ha annunciato che i cassoni già collocati dovranno essere sostituiti, con un extra-costo di centinaia di milioni di euro.

Quello che sta accadendo nel nostro Paese è uno scandalo. Si realizzano imponenti opere pubbliche esautorando gli organismi tecnici e scientifici dello Stato, lasciando decidere le infrastrutture, che valgono decine di miliardi, ai costruttori di queste stesse opere. È accaduto per la diga foranea e sta accadendo per il Ponte sullo Stretto di Messina.

Organismi come ISPRA, Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Autorità dei Trasporti, CNR, ANAC sono stati non solo ignorati, ma messi a tacere.

La Commissione VIA del MASE è stata costruita sulla base dell’appartenenza politica, e non secondo criteri scientifici. La Direzione valutazione ambientale e la Commissione VIA si sono assunte una responsabilità gravissima nel non aver considerato i rilievi del CNR.

Per queste ragioni invierò un esposto alla Procura Generale della Corte dei Conti e presenterò la richiesta di riesame della VIA sulla base dell’esito della Commissione di collaudo, che ha stabilito che l’opera non è collaudabile”.