C’è anche il presidente dell’Associazione dei palestinesi in Italia, il “genovese” Mohammad Hannoun, nell’operazione antiterrorismo islamico della Polizia e della Guardia di Finanza, che stamane hanno riferito di avere arrestato nove persone accusate di avere finanziato l’organizzazione terroristica palestinese di Hamas.
Gli investigatori hanno definito Hannoun “membro del comparto estero dell’organizzazione terroristica di Hamas” e “vertice della cellula italiana dell’organizzazione di Hamas”.
Il leader dei Pro Pal e “genovese” Hannoun lo scorso fine ottobre era stato allontanato da Milano con un foglio di via, poco prima di dover partecipare a un corteo pro palestinesi. Era quindi tornato nel capoluogo ligure dove abita da anni.
Secondo il Questore di Milano, Hannoun avrebbe incitato all’odio e alla violenza, inneggiando alla legge del taglione e alla morte di presunti collaborazionisti.
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi aveva quindi annunciato l’arrivo di misure di rigore anche per le dichiarazioni di Hannoun, ritenute di “carattere istigatorio” di approvazione “dei sanguinosi abusi commessi da miliziani di Hamas nei confronti di altri cittadini palestinesi ritenuti ‘collaborazionisti’ dell’Esercito israeliano”.
Oggi la svolta con l’indagine dell’Antiterrorismo. A eseguire l’ordinanza di applicazione delle misure cautelari in carcere, emessa dal gip su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Genova, sono stati gli agenti della Digos e i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Genova e del Nucleo Speciale della Polizia Valutaria.
L’inchiesta è partita dall’analisi di operazioni finanziarie sospette e si sarebbe sviluppata anche grazie a scambi informativi con altri uffici inquirenti italiani e con le autorità dei Paesi Bassi e di altri Paesi della UE.
Per gli inquirenti il “finanziamento delle attività terroristiche” islamiche risulta avvenuto attraverso almeno tre sedicenti “associazioni di beneficenza”.
Si tratta di Associazione benefica di solidarietà col popolo palestinese – a.b.s.p.p., con sede a Genova; a.b.s.p.p. o.d.v. Associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese – organizzazione di volontariato con sede a Genova, di cui è legale rappresentante Hannoun Mohammad Mahmoud Ahmad; Associazione benefica la cupola d’oro, con sede a Milano, di cui è legale rappresentante Abu Deiah Khalil.
In particolare, gli arrestati risultano accusati di avere “rilevantemente contribuito alle attività delittuose dell’organizzazione terroristica” islamica per un ammontare complessivo di oltre “sette milioni di euro” con “operazioni di triangolazione” attraverso bonifici bancari o con altre modalità attraverso associazioni con sede all’estero, in favore di associazioni con sede a Gaza “dichiarate illegali dallo Stato di Israele, perché appartenenti, controllate o comunque collegate ad Hamas”.
Oppure, addirittura “direttamente a favore di esponenti di Hamas, in particolare, ad Osama Alisawi, già ministro del Governo di fatto di Hamas a Gaza, che in varie circostanze sollecitava tale supporto finanziario”.
Secondo le risultanze investigative, nella raccolta di fondi indicata come avente fini umanitari per la popolazione palestinese, una parte rilevante (più del 71%) sarebbe stata destinata al finanziamento diretto di Hamas o di associazioni ad essa collegate o da essa controllate e di altre articolazioni dell’organizzazione terroristica, concorrendo a versare, direttamente o indirettamente, all’organizzazione terroristica, a partire dal 18 ottobre 2001 e fino a oggi, ma soprattutto a seguito della strage e dei rapimenti del 7 ottobre 2023, ingenti somme di denaro “pari a 7.288.248,15 euro” sottraendo tali fondi alle finalità dichiarate e alle reali necessità della popolazione civile di Gaza.
“È un’operazione – ha dichiarato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi – molto importante e significativa. Tra i 9 arrestati il più noto è proprio il ‘genovese’ Mohammad Hannoun.
Pur con la doverosa presunzione di innocenza che va sempre riconosciuta in questa fase, è stato squarciato il velo su comportamenti e attività che, dietro il paravento di iniziative a favore delle popolazioni palestinesi, celavano il sostegno e la partecipazione a organizzazioni con vere e proprie finalità terroristiche di matrice islamista.
Un pericolo rispetto al quale c’è la massima attenzione da parte del Governo Meloni.
Grazie alla professionalità degli investigatori della Direzione centrale della Polizia di prevenzione, la nostra ‘antiterrorismo’, e dei nuclei specialistici della Guardia di Finanza si sono potuti ricostruire contatti e flussi finanziari su scala internazionale.
L’ennesima dimostrazione delle competenze e capacità investigative delle nostre Forze dell’ordine che si confermano tra le migliori al mondo.
Sono grato al capo della Polizia, al procuratore nazionale Antiterrorismo e ai magistrati della direzione distrettuale di Genova per come hanno coordinato tali professionalità, contribuendo allo sviluppo di un’indagine di straordinaria importanza.
Questo risultato ci incoraggia nell’opera di ulteriore rafforzamento delle nostre Forze dell’ordine che stiamo portando avanti da tre anni e che continueremo finché ci verrà affidata la responsabilità di governo”.
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