Durante l’Assemblea pubblica di Confindustria Nautica, Piero Formenti è stato eletto Presidente con oltre il 94% dei voti. Presentate le sei milestone del nuovo Piano strategico per il quadriennio 2025–2029
Con l’edizione 2025 di Satec, Confindustria Nautica ha aperto ufficialmente un nuovo ciclo per il comparto della nautica da diporto italiana. Il punto di svolta è segnato dall’elezione di Piero Formenti alla Presidenza dell’Associazione nazionale di categoria per il quadriennio 2025–2029, con un ampio consenso pari al 94,4% dei voti (15.622 preferenze).
Il nuovo Presidente ha impostato il suo discorso di insediamento sui concetti chiave di partecipazione, regole e unità di intenti, sottolineando l’importanza di superare le divisioni interne e rilanciare la cultura confindustriale in tutti i territori. In questa visione rientrano anche gli impegni di Confindustria Nautica a livello internazionale, con il rafforzamento del ruolo dell’Italia all’interno di EBI (European Boating Industry) e ICOMIA (International Council of Marine Industry Associations), oltre alla partecipazione ai gruppi tecnici confindustriali su Europa, Sostenibilità, Turismo e Made in Italy.

Presentato anche il Piano per la Nautica 2025–2029, articolato in sei milestone strategiche
- Rafforzamento del ruolo industriale e dell’indotto turistico
- Innovazione tecnologica e transizione sostenibile
- Tutela del Made in Italy e sorveglianza del mercato
- Semplificazione normativa e competitività fiscale
- Cultura del mare
- Formazione professionale
Il piano sarà sviluppato nei prossimi mesi attraverso il lavoro delle Assemblee di settore e rappresenta un importante strumento per la crescita del comparto.
Durante l’Assemblea pubblica, alla presenza del Ministro del Turismo Daniela Santanchè, del Vice Ministro Edoardo Rixi e di altre importanti figure istituzionali, è stata annunciata anche la nuova squadra di Vice Presidenti. Il Consiglio generale ha approvato tre nuovi ingressi e una conferma, con una distribuzione delle deleghe basata su criteri territoriali e strategici.
Tra le novità spiccano
- Formazione professionale e cultura del mare, affidata all’Ing. Vincenzo Poerio (AD di Tankoa Yachts)
- Sviluppo del Mezzogiorno e ZES, tema chiave per la crescita del Sud Italia
- Internazionalizzazione, sotto la guida del Dott. Marco Monsurrò (AD di Coelmo S.p.A.)
- Normativa nazionale e rappresentanza europea, riunite sotto la responsabilità del Dott. Fabio Planamente (Partner e consigliere di Cantiere del Pardo)
- Promozione del Made in Italy e sviluppo associativo, confermate ad Alessandro Gianneschi (AD di Gianneschi Pumps and Blowers)
Completano il Consiglio generale Marco Valle, AD di Azimut Yachts, nominato direttamente dal Presidente, e il Dott. Marco Cappeddu (Fincantieri), incaricato dello sviluppo del progetto dedicato agli obiettivi ESG, transizione ecologica e materie prime, grazie alle sue competenze tecniche e istituzionali.
Satec 2025 si conferma così come piattaforma centrale per il rilancio e la pianificazione del futuro della nautica italiana, tra sostenibilità, innovazione e identità industriale.
Satec 2025: Le dichiarazioni
Santanchè: “La nautica da diporto ha un ruolo centrale nel rilancio del turismo nazionale. Nel 2024 si è registrata una crescita del 2% degli ormeggi, con previsioni positive per il 2025 (+2,9% stanziali, +3,2% transito). Il settore genera 8,3 miliardi di euro di fatturato e, con la filiera, oltre 210.000 occupati, confermandosi tra le eccellenze del made in Italy. Abbiamo avviato interventi per la riqualificazione dei porti turistici, il potenziamento della connettività digitale e l’integrazione dei servizi via app e lavoriamo per rendere la nautica più accessibile e sostenibile, promuovendo eventi internazionali come l’America’s Cup a Napoli nel 2027, un evento che può fare la differenza, non soltanto per il Mezzogiorno, ma per tutta la nazione”.
Urso: “Nel Libro Bianco “Made in Italy 2030” che presenteremo prima dell’estate, riconosciamo la nautica come uno dei nuovi pilastri della politica industriale nazionale, accanto ai settori storici dell’alimentazione, dell’abbigliamento e dell’arredo. In questa prospettiva, il Ministero sostiene con convinzione il percorso verso la sostenibilità, attraverso agevolazioni a fondo perduto per la decarbonizzazione e misure strutturali nell’ambito dei programmi Transizione 4.0 e 5.0 e della Nuova Sabatini”.
Rixi: “Il settore della nautica da diporto sta vivendo una fase di rilancio grazie a importanti interventi normativi e amministrativi. Tra i risultati principali figurano il nuovo patentino D1, il titolo semplificato per il noleggio e il rafforzamento del registro telematico. Avviata una digitalizzazione diffusa e un processo di armonizzazione europea, con l’obiettivo di semplificare la gestione dei natanti. Si lavora inoltre al recupero di aree portuali per il diporto e alla creazione di nuovi approdi, in particolare nelle aree meno servite. Il Salone Nautico Internazionale di Genova si conferma strategico a livello internazionale. Prioritaria anche la promozione del settore tra i giovani e la semplificazione normativa per favorire l’uso della bandiera italiana”.
Rigillo: “Il Dipartimento per le Politiche del mare ha il mandato di una visione di prospettiva e di coordinamento fra le competenze suddivise in una decina di ministeri.
Dopo il Piano del Mare nei giorni scorsi è stato incardinato il Ddl dimensione subacquea ed è prossimo ad essere bollinato quello sulla Valorizzazione Risorsa mare che, anche grazie al contributo di Confindustria Nautica, contiene un pacchetto di aggiornamento del Codice della nautica”.
Zanetti: “Il mare è un asset strategico per l’Italia. L’Economia del mare vale oltre il 10% del PIL e impiega più di un milione di addetti. Grazie all’istituzione del Ministero del Mare, c’è oggi l’opportunità di sviluppare una politica industriale dedicata. Aggiornamento Infrastrutture, competenze e semplificazione e sono trigger di sviluppo. Nella nautica da diporto, come in quella mercantile, dobbiamo snellire la bandiera italiana. Il 15 luglio sarà presentato un position paper con le proposte concrete per rafforzare l’intero cluster”.
Fortis: “Le imbarcazioni da diporto sono una delle punte di diamante dei “nuovi surplus” con l’estero del Made in Italy, assieme a navi da crociera, alimentari e bevande, farmaceutica, ottica e cosmetica, dal 2019 al 2024 il contributo della nautica (+1,8 miliardi di euro) alla crescita del surplus manifatturiero italiano complessivo (+12,5 miliardi) è stato del 14,3%”.
L’export italiano di imbarcazioni da diporto e sportive – ha ricordato ancora Fortis – è aumentato molto negli ultimi dieci anni, dal 2014 al 2024 (+119% in valore), oltre il doppio dell’export manifatturiero nazionale nel suo complesso (+55%), raggiungendo un record storico a 4,3 miliardi di euro.
Porcari: “La Banca BPER supporta attivamente la nautica da diporto, affiancando sia i grandi cantieri che le PMI della filiera con strumenti finanziari su misura, come il reverse factoring e il sostegno all’internazionalizzazione. In collaborazione con RINA e Confindustria Nautica, lancerà una piattaforma ESG per valutare le performance di sostenibilità e facilitare l’accesso a finanziamenti agevolati. La nautica da diporto è riconosciuta come leva economica e strategica, al centro di investimenti e innovazione per il futuro del sistema Paese”.
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