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Sampdoria-Reggiana, Gregucci: Siamo una squadra che vuole giocarsela con tutti

Sampdoria-Reggiana, Gregucci: Siamo una squadra che vuole giocarsela con tutti
L'allenatore Angelo Gregucci nel post gara di Sampdoria-Reggiana

Dopo la vittoria a Marassi, l’analisi dell’allenatore blucerchiato tra carattere, gruppo e prospettive per il 2026

La Sampdoria chiude il 2025 con una vittoria pesante, arrivata al termine di una gara complessa e combattuta contro la Reggiana. Al Ferraris i blucerchiati hanno mostrato compattezza, lucidità e capacità di reagire alle difficoltà, elementi che hanno permesso di conquistare tre punti fondamentali per la classifica e per il morale. A fine partita, il tecnico ha analizzato la prestazione soffermandosi soprattutto sull’atteggiamento della squadra, sulla crescita del gruppo e sulla mentalità che dovrà accompagnare il cammino futuro.

Sampdoria, Gregucci: La parola magica è squadra

«La parola magica è la squadra, la squadra che ha dato apporto importante con una partita dura, scorbutica e fisica». Così l’allenatore ha sintetizzato una prestazione costruita sulla compattezza e sulla disponibilità al sacrificio. Il valore del collettivo è emerso fin dalle prime battute, con una Sampdoria capace di restare dentro la partita anche nei momenti più complessi.

«La squadra ha avuto atteggiamenti di chi è entrato, di chi ha cominciato la gara con tante buone cose. Oggi possiamo dire che siamo una squadra che vuole giocarsela con tutti». Un messaggio chiaro, che racconta una crescita mentale oltre che tecnica, maturata nel corso di una stagione fin qui complicata.

Una vittoria necessaria per chiudere il 2025

Il successo contro la Reggiana rappresentava un passaggio obbligato per chiudere l’anno con un segnale positivo. «Era necessario vincere questa gara per chiudere questo 2025 con tre punti e l’abbiamo fatto con lucidità», ha spiegato il tecnico, sottolineando come in altre occasioni la squadra avesse perso equilibrio dopo aver subito gol. «Invece oggi siamo stati sul campo in maniera intelligente».

Non è mancata la capacità di reagire allo svantaggio, aspetto che testimonia una crescita sul piano della personalità: «È stata un’altra partita che siamo partiti col risultato sotto e non abbiamo mai perso il lume della ragione della gara. Con pazienza abbiamo proposto quello che si era lavorato in settimana».

I singoli al servizio del collettivo

Pur evitando di soffermarsi sui protagonisti individuali, l’allenatore ha riconosciuto il valore di chi ha saputo incidere a gara in corso. «A me non piace parlare dei singoli perché parlo della squadra, ma Francesco si ritaglia le sue prestazioni col sacrificio, con la serietà di un ragazzo molto in gamba, molto professionale».

Parole importanti anche per Antonin, determinante nel dare energia e qualità: «È entrato e già un po’ che quando entra le partite le rompe. Ha qualità e quindi negli atteggiamenti e nei comportamenti di squadra».

Una classifica provvisoria e un futuro da costruire

La vittoria consente alla Sampdoria di guardare al futuro con maggiore fiducia, pur nella consapevolezza delle difficoltà affrontate nel corso dell’anno. «Questa è una classifica provvisoria ma soprattutto è stato un anno difficile, sofferto. Dobbiamo lavorare perché il prossimo sia diverso e questo mi sento in diritto di dirlo».

Sul mercato, il tecnico ha ribadito una linea chiara: «Per quanto riguarda il mercato quello è compito dei direttori». L’attenzione resta tutta sul lavoro quotidiano e sulla tenuta del gruppo.

L’identità Sampdoria come punto di partenza

Il messaggio finale è un richiamo forte all’identità del club e al senso di responsabilità che comporta indossare questa maglia. «Appena finita la partita l’ultimo dei miei pensieri è quello che il nostro gruppo di lavoro dovrà tenere una squadra sul pezzo. Stare sempre quotidianamente sul pezzo e cercare di fare delle partite giocandosela alla pari con tutti perché noi siamo la Sampdoria».

Un concetto ribadito con forza: «La Sampdoria è una cosa troppo grande e quindi bisogna rappresentarla al meglio. È vero che ti dà grandi responsabilità e per una cosa troppo grande non devi mai mollare».

Il valore del gruppo e la spinta del pubblico

L’allenatore ha infine rimarcato l’importanza dell’atteggiamento collettivo, elemento chiave per costruire il futuro: «Noi se vogliamo fare un 2026 fatto bene dovremo aggrapparci a questi requisiti, non mollare mai. Abbiamo una gente fantastica, meravigliosa, e dovremmo cercare di fare le cose fatte meglio».

Anche la gara contro la Reggiana ha confermato questa direzione: «La gara ci ha creato difficoltà, ma chi è entrato ha dato un apporto importante, se non decisivo. Sono atteggiamenti che mi lasciano sperare. Oggi siamo stati squadra, con intelligenza, cuore e lucidità».

Una prova di maturità contro un avversario solido: «La Reggiana è una squadra di Serie B vera. Siamo riusciti a portare a casa quello che volevamo grazie all’attenzione e alla predisposizione. È la seconda volta che andiamo sotto senza perdere la testa, restando fedeli al nostro piano di gara, con ordine e senza frustrazione».

Le parole di Antonín Barák nel dopo gara

«E’ una bellissima gioia per tutti quanti che sono venuti allo stadio per tutta la squadra». «Sono un giocatore che fa ogni tanto fatica quando entra in corso nella partita, ma sono contento perché potevo aiutare la squadra con il gol»… «E’ stato molto importante chiudere anno in questo momento con tre punti». «Dare continuità a risultati positivi in casa è per noi fondamentale con questo pubblico che ci può dare veramente una mano». A dirlo al termine di Sampdoria-Reggiana terminata con il risultato di 2-1 Antonín Barák, autore del gol decisivo blucerchiato al 88’.

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