“In pochi giorni la candidata sindaco del centrosinistra si è trovata di fronte a domande scomode e non ha risposto”.
Lo ha dichiarato oggi Vincenzo Falcone, consigliere comunale di Genova e candidato di Orgoglio Genova – Bucci – Noi Moderati.
“La prima volta – ha spiegato Falcone – ha replicato offesa al direttore di Primocanale che le chiedeva cosa avrebbe fatto in caso di sconfitta alle elezioni amministrative del 25-26 maggio. Domanda doverosa, perché i genovesi devono sapere se tornerà a Roma a occuparsi d’altro o cercherà di fare qualcosa per la città che dice di amare, se da sportiva accetterà la sconfitta o se gioca solo quando vince.
Oggi ancora lo sport l’ha messa in difficoltà. Le è stato chiesto se preferirebbe la salvezza della sua amata Sampdoria o la sua vittoria alle amministrative.
Ancora una volta una domanda pertinente, che era stata fatta ad esempio ai cantanti genovesi Olly e Bresh impegnati a Sanremo. Loro avevano risposto con sincerità e ironia. Silvia Salis, invece, si è rifiutata di rispondere al giornalista, dicendo che non parla di calcio ma solo di Genova.
Strano, poche settimane fa era lei che diceva che la retrocessione della Samp sarebbe stata un grave problema, anche economico, per tutta la città.
Oggi Silvia smentisce Salis? O Salis smentisce Silvia? La realtà è che la candidata rifiuta di rispondere ai giornalisti se le domande non sono gradite”.
Sullo stesso tono anche il capogruppo del Municipio Centro Est Edoardo Di Cesare (Lega). che oggi ha dichiarato: “La candidata a sindaco della sinistra ieri sera è scappata a seguito di una mia domanda dopo il confronto fra i candidati sindaci ai Giardini Luzzati.
Cara Silvia Salis, forse è il momento di mettere da parte un po’ di arroganza e presunzione e cominciare a mostrare rispetto, sia per gli altri candidati e sia per i cittadini genovesi.
Io non ho fatto altro che avvicinarmi a Silvia Salis per approfondire un tema che lei stessa aveva sollevato dal palco: un recente regolamento comunale sugli artisti di strada che, a suo dire, necessiterebbe modifiche.
Le ho quindi posto domande tecniche e puntuali, chiedendole cosa esattamente intendesse cambiare. Quando le ho fatto notare che le modifiche da lei auspicate erano in realtà già presenti nel regolamento vigente, ha cominciato ad allontanarsi.
Tuttavia, non mi sono arreso. Perché ritenevo quel momento un’occasione importante di confronto. Le ho quindi chiesto se avesse mai letto davvero il regolamento comunale. Mi ha risposto ‘sì, sì…’ ma non è stata in grado di replicare nel merito.
Poco dopo, Salis ha girato i tacchi e se n’è andata dicendo in sintesi che ‘alle 22:30 non ho più voglia di fare campagna elettorale’.
Cara Salis, capisco la stanchezza e il nervosismo per gli ultimi sondaggi che hanno rilevato un netto recupero di Pietro Piciocchi, ma se lei non si sente pronta ad affrontare una campagna elettorale sia sul piano personale e sia su quello dei contenuti, forse sarebbe stato meglio lasciar perdere.
Quando si sceglie di correre per un importante incarico pubblico, si dovrebbe accettare una responsabilità verso la cittadinanza che non ha orari. Ieri erano le 22:30 anche per me, ma per le mie idee e per chi crede in me, continuerò a lottare e lavorare senza sosta.
Cara Salis, continui pure a evitare il civile confronto con i semplici cittadini, i Genovesi hanno già capito il suo modo di fare e di che pasta è fatta”.
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