L’Italia e il calcio sono sempre andati a braccetto. Le emozioni che la nostra gente vive attraverso il calcio sono difficilmente ritrovabili in altri paesi europei e la passione che si respira si avvicina molto al fùtbol sudamericano.
A intrecciarsi con lo sport più visto e tifato nello Stivale, sono naturalmente le scommesse, che accompagnano l’uomo da oltre 5000 anni. I giocatori italiani nel corso del tempo hanno dimostrato una grande passione per il betting, che però è stata regolamentata solo nell’ultimo secolo.
Prima della seconda guerra mondiale, salvo alcune eccezioni, la gestione delle scommesse era quasi sempre di matrice clandestina o non autorizzata.
Il Totocalcio: nascita e impatto culturale (1946)
Le scommesse sportive e l’Italia si incontrano per la prima volta nel primo Dopoguerra. Nel 1946 nasce il Totocalcio su iniziativa di Sisal, con l’ideatore Massimo Della Pergola che venne assunto due anni più tardi dal CONI, che ne coniò l’iconico nome.
Inizialmente nella schedina c’erano solo 12 partite, ma nel 1951 ne venne aggiunta un’altra; da qui il detto “fare tredici”. Al tempo, tutte le partite si giocavano di domenica e con l’avvento dell’elettronico negli anni ‘80 il Totocalcio divenne una vera e propria tradizione nel giorno del Signore, popolare in tutta la penisola.
Anni ‘2000: liberalizzazione e prime scommesse sportive
Il nuovo millennio porta con sé diverse novità, a partire dalla globalizzazione e la diffusione del World Wide Web, perfezionato dal CERN una decina di anni prima.
Le scommesse sul calcio si iniziano a diffondere anche su internet, soprattutto in Inghilterra e i giocatori italiani iniziano a giocare sui siti stranieri.
Lo stato comprende il potenziale economico del business e nel 2006 rilascia la prima concessione per il gioco a distanza. Inizia a prendere forma il mondo del betting come lo conosciamo oggi, con la liberalizzazione completa che avviene nel 2011.
La rivoluzione digitale: piattaforme online e mobile
Con il tempo, anche gli utenti hanno iniziato ad acquisire dimestichezza con il Web 2.0 e da quel momento in poi tutto è cambiato.
Gli operatori, dopo aver consolidato le opzioni di scommessa e le proprie infrastrutture digitali, hanno iniziato a concentrarsi sull’offerta e l’esperienza di gioco degli utenti, per renderla più accattivante.
Piattaforme italiane e straniere hanno iniziato a proporre offerte, come il betway bonus benvenuto, funzioni particolari e programmi fedeltà per catturare l’attenzione dei giocatori e fidelizzarli.
Vengono mano a mano introdotte sempre più feature e migliorie UX, tra cui le scommesse in diretta, piattaforme responsive con l’avvento degli smartphone e la possibilità di seguire in streaming i match.
Come sono cambiati gli scommettitori italiani
Se un tempo l’approccio alle scommesse era quasi esclusivamente di tipo ludico, con l’avvento dell’analisi dei dati, le statistiche e l’intelligenza artificiale, il profilo dello scommettitore è cambiato nel nostro paese.
Professioni come quella del tipster professionale o del trader sportivo spopolano sul web e le funzionalità a disposizione dei giocatori – come il cashout e le scommesse live – permettono di gestire meglio ogni aspetto delle proprie schedine.
Non è solo una questione di mentalità, ma anche pratica. Dalla registrazione alla scommessa, dai pagamenti al servizio clienti, l’intera totalità dei servizi viene oggi offerta digitalmente.
Le sale da gioco continuano a esistere, spesso abbinate ai bar tabacchi, ma la clientela è quasi sempre avanti con gli anni ed è legittimo pensare che con il tempo possano diminuire sempre di più.
Le scommesse del futuro
In un mondo occidentale in cui la globalizzazione fa mangiare, bere, guardare e vestire le stesse cose a prescindere da dove ci si trovi, il betting non fa differenza.
Le scommesse sportive in Italia si evolvono, come nel resto del mondo, verso innovazioni come realtà aumentata e criptovalute, mantenendo però rigide regole ADM a tutela dei giocatori.
La tendenza indica che il futuro sarà sempre più digitalizzato, interattivo e, si spera, regolamentato. Andranno analizzate con attenzione anche le tendenze più negative che il gioco digitale ha portato nel nostro paese, come l’aumento dei giovani affetti da ludopatia anche una maggiore cultura di gioco responsabile.