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Marassi, detenuto armato aggredisce otto agenti: notte di violenza nel carcere genovese

Marassi, detenuto armato aggredisce otto agenti: notte di violenza nel carcere genovese
Il carcere di Marassi

Notte di violenza nel carcere di Marassi: otto agenti feriti

Attimi di paura nel carcere di Marassi a Genova, dove una notte di tensione si è trasformata in una vera e propria aggressione contro il personale di servizio. Intorno alle 23, un detenuto ristretto per violenza sessuale si è barricato nella propria cella, dando inizio a una violenta rivolta che ha provocato otto agenti della Polizia Penitenziaria feriti e ingenti danni alla struttura.

Secondo la ricostruzione, l’uomo avrebbe tentato di appiccare un incendio all’interno della cella, probabilmente con l’intento di far scattare l’allarme e attirare gli agenti. Quando il personale penitenziario è intervenuto per spegnere le fiamme e mettere in sicurezza la sezione, il detenuto li avrebbe aggrediti con lamette e con i piedi di un tavolinoutilizzati come bastoni improvvisati.

La colluttazione e i soccorsi: otto agenti al pronto soccorso

La situazione è degenerata in pochi minuti. Gli agenti, pur di evitare conseguenze tragiche, sono riusciti a bloccare l’uomo dopo una violenta colluttazione, ma otto di loro hanno riportato ferite e sono stati trasportati al pronto soccorso per accertamenti e cure.
La cella è stata gravemente danneggiata e la sezione detentiva interessata è rimasta chiusa per alcune ore, per consentire la messa in sicurezza e la raccolta di prove sull’accaduto.

L’episodio si aggiunge a una lunga serie di aggressioni ai danni del personale penitenziario, che da mesi denuncia una condizione di crescente pericolo nelle carceri liguri, aggravata dal sovraffollamento e dalla carenza di organico.

La denuncia del sindacato: “Servono misure urgenti per la sicurezza”

A commentare con durezza l’accaduto è stato Fabio Pagani, segretario regionale della Uilpa Polizia Penitenziaria, che ha espresso piena solidarietà agli agenti coinvolti e ha denunciato la situazione ormai insostenibile del sistema carcerario:

“Per salvare la vita a un detenuto violento, otto agenti sono finiti in ospedale. È inaccettabile – afferma Pagani – che episodi simili continuino a verificarsi. Serve una revisione urgente del modello custodiale e maggior tutela per chi lavora ogni giorno in prima linea”.

Il sindacalista ha inoltre chiesto al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e al Ministero della Giustizia di costituirsi parte civile nei procedimenti penali contro i detenuti che aggrediscono gli operatori, causando lesioni permanenti e danni economici all’erario.

Sicurezza nelle carceri: il nodo del sovraffollamento a Marassi

Il carcere genovese di Marassi ospita oltre 700 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare inferiore, e da tempo è al centro di segnalazioni da parte dei sindacati di categoria.
Secondo la Uilpa, la carenza di personale e le difficoltà strutturali della struttura contribuiscono a creare un clima di tensione costante, dove il rischio di aggressioni e atti di autolesionismo è sempre più alto.

L’episodio di ieri sera riporta l’attenzione su una questione che il personale penitenziario definisce “una bomba sociale pronta a esplodere”: una realtà in cui la tutela degli operatori e la riabilitazione dei detenuti rischiano di diventare obiettivi sempre più difficili da conciliare.

Solidarietà e richieste di intervento immediato

Dopo la violenta aggressione, numerosi messaggi di solidarietà agli agenti feriti sono arrivati dalle istituzioni e dalle sigle sindacali. Il Comune di Genova e la Regione Liguria, già in passato impegnati nel sostegno al corpo di Polizia Penitenziaria, hanno espresso vicinanza al personale di Marassi e chiesto al Governo un piano concreto per potenziare organici, sicurezza e formazione.

L’episodio di Marassi conferma come la crisi del sistema penitenziario italiano richieda soluzioni rapide e strutturali, per evitare che episodi di violenza come questo si ripetano.

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