E’ morto all’ospedale di Chiavari Pasquale Costanzo, costituzionalista in pensione e professore emerito di Diritto costituzionale all’Università di Genova. Aveva 77 anni. I funerali avranno luogo martedì 13 alle ore 15 nella Chiesa parrocchiale di Zoagli.
Tutti ricorderanno il suo nome in relazione a vicende giudiziarie legate a concorsi in ambito universitario.
Un caso scoppiato sui giornali tre anni fa, ancora in attesa che si apra il processo e persino di conoscere il giudice che si occuperà della vicenda.
In estrema sintesi, il gip ha archiviato e quindi prosciolto gli indagati dell’inchiesta della Procura di Genova, che si era iniziata con le indagini della Guardia di Finanza a fine 2020. Il pubblico ministero ha però stralciato la posizione di alcuni indagati, fra cui il prof. Costanzo, per alcuni capi d’imputazione.
Lungi da me intervenire nella vicenda processuale.
Voglio però richiamare l’attenzione su alcuni fatti. Durante questi tre anni il maggior indagato muore, un’altra indagata si ammala e alla più giovane allieva del prof. Costanzo viene rovinata la vita e la carriera.
Insomma, la “punizione” c’è già stata. E che punizione…
Un professore di diritto che ha dedicato tutta la sua vita al diritto muore senza neppure sapere se alla fine meritava quel trattamento che gli è stato riservato e che lo ha portato a sentirsi isolato nella comunità scientifica.
Un “Prof.” che ha dedicato tutta la sua vita al Diritto muore a causa del Diritto. Prof. Paolo Becchi
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