La sindaca di Genova interviene sulle polemiche legate all’arresto di Mohammad Hannoun: “Mai avuto contatti con lui. Difendo il lavoro di solidarietà nato in città”
Genova, 29 dicembre – La sindaca di Genova, Silvia Salis, interviene pubblicamente dopo le polemiche nate in seguito all’arresto di Mohammad Hannoun, accusato di finanziamento ad Hamas. In una nota diffusa nelle ultime ore, la prima cittadina chiarisce la propria posizione e respinge con fermezza le accuse che la vorrebbero coinvolta in presunte vicinanze o partecipazioni a iniziative riconducibili all’uomo finito sotto inchiesta.
Salis spiega di aver inizialmente scelto il silenzio, nel rispetto del lavoro della magistratura e per evitare qualsiasi forma di strumentalizzazione politica. Tuttavia, quanto emerso successivamente ha superato, a suo dire, “la soglia della tollerabilità”, rendendo necessario un intervento pubblico per ristabilire la verità dei fatti.
“Mai partecipato a comizi di Hannoun, pronte le querele”
La sindaca chiarisce con decisione di non aver mai preso parte a comizi o iniziative riconducibili a Mohammad Hannoun. “Querelerò chi sta diffondendo il falso messaggio secondo cui sarei andata con altri sindaci in piazza De Ferrari, il 17 settembre, ad ascoltare un suo intervento – afferma – questa cosa non è mai successa”.
Salis ricostruisce l’episodio citato, spiegando che la sua presenza in piazza De Ferrari era legata a una delle numerose manifestazioni organizzate da Music for Peace, alla quale lei e altri sindaci hanno partecipato solo per pochi minuti. In quell’occasione, precisa, non vi fu alcun contatto con Hannoun, né diretto né indiretto. L’eventuale intervento dell’uomo sarebbe avvenuto in un momento successivo, quando i rappresentanti istituzionali avevano già lasciato la piazza.
La sindaca annuncia inoltre l’intenzione di procedere per vie legali contro chi ha diffuso fotomontaggi e notizie ritenute false, invitando anche gli altri sindaci coinvolti a tutelarsi nelle sedi opportune.
Il confronto politico e la difesa delle manifestazioni di solidarietà
Nel suo intervento, Salis risponde anche alle critiche provenienti da esponenti della destra, che le chiedono di prendere le distanze da una persona con cui, ribadisce, non ha mai avuto alcun contatto personale o istituzionale. La sindaca sottolinea come, secondo questa impostazione, non avrebbe dovuto partecipare a manifestazioni di solidarietà verso una popolazione colpita dalla guerra solo per la presenza, all’epoca sconosciuta ai più, di una persona poi finita sotto inchiesta.
La prima cittadina ribalta l’accusa evidenziando come, in altri contesti, esponenti politici siedano regolarmente accanto a colleghi indagati o coinvolti in amministrazioni sciolte anche a seguito di provvedimenti giudiziari. Una disparità di trattamento che, secondo Salis, non può diventare metro di giudizio politico.
“Se le accuse fossero confermate, danno enorme per la popolazione palestinese”
Salis sottolinea come, qualora le accuse nei confronti di Hannoun dovessero trovare conferma, il danno sarebbe enorme non solo sul piano giudiziario, ma soprattutto umano e sociale. “Sarebbe un colpo durissimo per la popolazione civile palestinese e per le migliaia di genovesi e italiani che hanno donato pensando di aiutare persone che soffrivano sotto le bombe”, afferma, evidenziando il rischio che gesti di solidarietà autentica possano essere strumentalizzati a fini opposti.
La sindaca difende con decisione anche l’operato di Music for Peace, associazione che, sottolinea, non ha alcun legame con l’inchiesta in corso. L’organizzazione continua a svolgere un lavoro umanitario riconosciuto, mantenendo contatti ufficiali con il Patriarcato di Gerusalemme. Attualmente, ricorda Salis, restano in attesa di consegna circa 240 tonnellate di aiuti umanitari destinati alla popolazione palestinese.
Secondo la prima cittadina, tentare di ostacolare o screditare questo lavoro rappresenta un danno grave, soprattutto in un momento storico segnato da emergenze umanitarie drammatiche.
“Non prenderò mai le distanze dalla solidarietà nata a Genova”
Salis conclude ribadendo la propria posizione con fermezza, definendo “vergognoso” il tentativo di strumentalizzare l’inchiesta per colpire un movimento di solidarietà ampio e trasversale. La sindaca rivendica l’orgoglio per una mobilitazione nata a Genova e assicura che non prenderà mai le distanze da chi, in modo trasparente e disinteressato, continua a portare aiuto alle popolazioni civili colpite dalla guerra.
Berrino: Salis subito in piazza per fascismo che non c’è, ma silenzio su arresto Pro Pal Hannoun
Non perdere gli ultimi aggiornamenti su cronaca, eventi e politica in Liguria! Iscriviti sui canali di Liguria Notizie di Telegram, Facebook,Twitter e YouTube




















































