Avviata da Arlir la manifestazione di interesse per l’impianto regionale: l’obiettivo è l’autosufficienza nel trattamento dei rifiuti e la riduzione dei conferimenti fuori regione. Capacità minima da 220mila tonnellate annue
È stato pubblicato sul sito di Arlir l’avviso esplorativo per la raccolta delle manifestazioni di interesse finalizzate alla realizzazione e alla concessione dell’impianto di chiusura del ciclo dei rifiuti in Liguria. Si tratta di un passaggio centrale nella strategia regionale per il superamento definitivo del ricorso alle discariche e agli impianti fuori regione, con l’obiettivo di rendere il sistema ligure autonomo, efficiente e sostenibile sotto il profilo ambientale ed economico.
L’impianto dovrà garantire una capacità minima di trattamento pari a 220mila tonnellate annue, soglia ritenuta necessaria per assicurare la gestione completa del ciclo dei rifiuti urbani a livello regionale. È inoltre prevista la possibilità di arrivare fino a circa 320mila tonnellate l’anno nel caso in cui vengano dimostrate sinergie positive, anche sotto il profilo della sostenibilità economica, con flussi di rifiuti speciali prodotti in Liguria e oggi conferiti in discarica o avviati a termovalorizzazione fuori regione.
L’obiettivo della Regione: autosufficienza e riduzione dei costi
A chiarire il quadro è l’assessore regionale all’Ambiente Giacomo Raul Giampedrone, che ribadisce come la realizzazione dell’impianto rappresenti una priorità strategica per la Liguria. L’obiettivo dichiarato dall’amministrazione regionale, condiviso con il presidente Marco Bucci, è quello di chiudere definitivamente il ciclo dei rifiuti, superando un modello basato fino al 2015 prevalentemente sul conferimento in discarica.
Secondo l’assessore, questa scelta consentirà alla Liguria di diventare autonoma nella gestione dei rifiuti, con effetti positivi anche sui costi sostenuti dai cittadini, che oggi contribuiscono indirettamente alle spese legate al trasporto e al trattamento dei rifiuti fuori regione. Un sistema più efficiente e autosufficiente permetterà inoltre una maggiore stabilità nel medio-lungo periodo.
Dieci anni di percorso e il ruolo della raccolta differenziata
Il percorso verso la chiusura del ciclo dei rifiuti non nasce oggi. Negli ultimi dieci anni la Regione Liguria ha lavorato in modo progressivo per costruire un sistema più moderno e sostenibile. Un passaggio fondamentale è stato l’aggiornamento del Piano regionale dei rifiuti nel 2022, che per la prima volta ha previsto esplicitamente la realizzazione di un impianto di chiusura del ciclo.
Parallelamente, è stato incentivato in modo significativo l’aumento della raccolta differenziata, passata dal 38% al 61% su scala regionale. A questo si affianca la realizzazione e il potenziamento di impianti intermedi per il trattamento delle frazioni organiche e del verde, come quelli di Saliceti nello Spezzino, di Colli nell’Imperiese e di Ferrania, nel comune di Cairo Montenotte. In questo contesto, la possibilità di prevedere anche impianti di taglia ridotta risponde all’esigenza di maggiore flessibilità tecnologica e territoriale, senza escludere soluzioni di dimensioni più ampie.
Il ruolo dei Comuni e il percorso di valutazione
Un elemento centrale del percorso riguarda il coinvolgimento delle amministrazioni locali. L’assenso del Comune interessato resta infatti indispensabile. La scelta della Regione è stata quella di avviare prima una ricognizione delle manifestazioni di interesse, demandando successivamente la valutazione delle localizzazioni proposte, che dovranno essere coerenti con le aree individuate come più idonee dallo studio Rina.
I soggetti proponenti saranno chiamati a indicare anche il sito prescelto per la realizzazione dell’impianto. L’adesione formale dell’amministrazione comunale interessata rappresenterà un elemento premiante nella valutazione delle proposte di partenariato pubblico-privato, anche in relazione a eventuali misure compensative.
Tempi e modalità di presentazione delle proposte
Gli operatori economici interessati avranno a disposizione 60 giorni dalla pubblicazione dell’avviso per trasmettere le proprie manifestazioni di interesse ad Arlir. L’agenzia regionale procederà quindi all’analisi delle proposte pervenute e alla successiva trasmissione degli esiti alla Giunta regionale, che valuterà i passaggi successivi del procedimento.
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