“Il presidente Marco Bucci con la destra ligure sta deliberatamente confondendo due piani che devono restare nettamente distinti: gli aiuti umanitari e il terrorismo. Ed è un fatto gravissimo”.
Lo ha dichiarato ieri il capogruppo regionale del M5S Stefano Giordano, commentando la maxi inchiesta dell’Antiterrorismo e della Digos genovese che ha portato all’arresto di 9 islamici, tra cui il leader dei palestinesi in Italia Mohammad Hannoun, ritenuto a capo della cellula islamica, con l’accusa di avere finanziato i terroristi palestinesi di Hamas anche sottraendo fondi raccolti invece per la popolazione civile di Gaza.
“Come M5S – ha aggiunto Giordano – sosteniamo il lavoro della magistratura e delle Forze dell’ordine: chi finanzia il terrorismo va perseguito, senza se e senza ma.
Tuttavia, un presidente di Regione ha il dovere istituzionale di distinguere, non di mescolare tutto per fare propaganda politica.
Usare un’inchiesta in corso per parlare genericamente di ‘inganno dei genovesi’ significa trasformare la solidarietà in sospetto. E colpire persone e realtà che hanno aiutato in buona fede chi si trovava in condizioni di estrema difficoltà.
È un atto politico preciso: far passare l’idea che aiutare il popolo palestinese equivalga a finanziare il terrorismo. È falso, pericoloso e allontana i cittadini dalla cultura dell’aiuto e della cooperazione.
Respingiamo una narrazione che va ben oltre le accuse, nel rispetto della presunzione di innocenza. E ignorando che esistono canali umanitari tracciati, riconosciuti e del tutto estranei a questa indagine.
L’ipocrisia, poi, è totale: quando si parla di Hamas assistiamo a comunicati roboanti, quando invece la Corte Penale Internazionale emette iniziative e atti su crimini di guerra contestati a Netanyahu, dalla Regione Liguria arriva un silenzio assordante.
Corre anzi l’obbligo di ricordare le parole del procuratore Antimafia: ‘I fatti emersi non giustificano i crimini di Israele a Gaza’.
La legalità non può essere un’arma politica da usare a giorni alterni: o vale per tutti, oppure non vale per nessuno. In un Paese che investe nel riarmo e taglia sul sociale, usare la paura per zittire la solidarietà è una scelta politica precisa. Noi la contrastiamo e continueremo a farlo”.




















































