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La mostra “50 anni del teatro alla Tosse”, immersione nella magia

La mostra “50 anni del teatro alla Tosse”, immersione nella magia
La mostra “50 anni del teatro alla Tosse”, immersione nella magia

Quando si va a vedere una mostra  quello che ci si aspetta e di rimanere emozionati da quanto si è visto. Le mostre sono certamente il teatro dove l’intreccio tra opera d’arte, artisti, curatori, pubblico e contesto espositivo produce i suoi effetti più significativi in materia di politica culturale dell’arte stessa. Il successo di una rassegna temporanea è sempre misurato sulla base dei commenti degli opinion leaders (critici, curatori, storici ecc.) e dall’altro sulla base del consenso pubblico e del numero di visitatori che ne varcano la soglia.

Ebbene “50 ANNI DI TEATRO DELLA TOSSE” , la mostra allestita in occasione di questo anniversario negli spazi del Munizioniere di Palazzo Ducale, dal 17 dicembre fino al 25 gennaio 2026, con la direzione artistica di Emanuele Conte, a cura di Giampaolo Bonfiglio, Alessio Aronne e Pier Paolo Rinaldi, è una mostra che emoziona, che piace agli opinion leaders e al pubblico. Il perché è semplice: è un allestimento bellissimo, curato nei minimi particolari che catapulta i visitatori all’interno di un viaggio nel passato storico fino a quello più recente per raccontare l’evoluzione del Teatro della Tosse nei suoi cinquant’anni di vita.

La mostra “50 anni del teatro alla Tosse”, immersione nella magia

Si tratta di una storia “illustrata” di un teatro in movimento, che ricorda e rivive i propri protagonisti e le proprie rappresentazioni attraverso oggetti, elementi scenografici originali, costumi, video e proiezioni immersive. Le grandi foto dagli accesi colori, attaccate ai muri di pietra degli spazi del Munizioniere, fanno rivedere al pubblico i momenti più suggestivi dei vari spettacoli già assaporati sul palco della Sala Trionfo o della Sala Campana. Gli attori, colti nelle loro espressioni più singnificative ed intense, raccontano quello che hanno recitato attraverso il volto o i gesti immortalati dalla camera. E poi ci sono i costumi, tutti straordinari per la loro bellezza e stranezza, capi unici che hanno fatto la storia del teatro per la loro richhezza e originalità. E che dire delle maschere, che pur essendo immobili , posate per l’esposizione, sembrano poter improvvisamente prendere vita!

Il visitatore non può rimanere indifferente  muovendosi in quel percorso suggestivo e articolato, ricco di scoperte e svolte inattese, un labirinto simbolico diviso in tre sezioni – Uguali ma diversi /Dalle origini al nuovo millennio / La Stanza della Patafisica-  attraversato da un filo conduttore proprio come il vortice che decora la tunica di Ubù.  E ad Ubù è dedicata un’intera sala dove tra maschere, costumi, libri e disegni riecheggia la voce di Enrico Campanati registrata dall’ultimo fortunato spettacolo Ubù, re scatenato.

Indiscutibilmente la mostra  di Emanuele Conte è un atto d’amore che “ricorda e ribadisce con forza quanto la Tosse non sia mai stata solamente un teatro, ma un’officina di linguaggi ed un presidio culturale che ha abitato e rigenerato spazi, quartieri, comunità” come ha detto all’inaugurazione queste l’Assessore alla cultura del Comune di Genova Giacomo Montanari. Un racconto di resistenza poetica, visione e libertà durato 50 anni e una promessa di viaggio per i prossimi.

Certo, come ha detto lo stesso Conte” Ci sarebbe voluto il Palazzo Ducale intero per una esposizione che raccontasse mezzo secolo di attività”. Ma questo prezioso allestimento curato da Bonfiglio, Aronne e Rinaldi racconta magicamente un’identità artistica, a partire dalla genesi, l’humus della Genova anni ’60 e ’70 del 900, da cui la Tosse ha preso vita, fino al ritorno circolare a Padre Ubù, quel grottesco, maleducato, avido, goloso, stupido ed arrogante personaggio  che non è solo simbolo di anarchia, ma anche di libertà, quella che rende da sempre il teatro della Tosse una voce libera e indipendente.

Assolutamente da non perdere. Nel mese di gennaio 2026 sono anche previste visite guidate in compagnia di alcuni tra i protagonisti della storia del Teatro della Tosse. Il calendario e le modalità di prenotazione saranno presto disponibili su www.teatrodellatosse.it. Francesca Camponero

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