Home Cronaca Cronaca Genova

Madre sempre al telefonino sui social: botte a figli di 1 e 3 anni che la ‘disturbano’

Una bimba (immagine di repertorio)

Ha preso a calci e schiaffi i propri figli di uno e tre anni, “colpevoli” soltanto di avere chiesto attenzioni per mangiare, andare in bagno o semplicemente per una carezza.

Innocenti attenzioni che distoglievano la madre dalla “sua ossessiva consultazione” quotidiana e notturna dei social network attraverso il telefono cellulare.

La donna, italiana di 31 anni, trasferitasi con il compagno a Genova, è stata indagata per maltrattamenti in famiglia.

Oggi la giudice delle indagini preliminari Carla Pastorini ha disposto l’allontanamento dall’appartamento genovese e il divieto di avvicinamento ai bambini, imponendo anche l’uso del braccialetto elettronico per poterne controllare eventuali trasgressioni.

I gravi fatti risalgono alla scorsa estate.

A denunciare la donna è stato il marito, tramite gli avvocati genovesi Daniele Pomata e il collega civilista Maurizio Montecucco.

La pm Silvia Saracino ha attivato immediatamente il Codice rosso e in pochissimi giorni ha chiesto e ottenuto la misura, eseguita dagli agenti della Squadra mobile.

L’uomo, disperato, ha raccontato di avere notato il comportamento aggressivo e inaccettabile della donna nei confronti dei figli piccoli (il più grande avuto da una precedente relazione, il secondo con l’attuale marito) e anche dei lividi sul corpo di entrambi, che la 31enne ha sempre giustificato dicendo che erano dovuti a cadute.

Non convinto dal racconto, il compagno ha fatto installare delle telecamere in casa con la scusa di prevenire i furti.

Il sistema di videosorveglianza ha quindi registrato le botte che la donna ha dato ai due bimbi. Il più grande è stato colpito alla testa con un telecomando, una volta è stato schiaffeggiato e una volta a terra preso anche a calci. La piccola, di appena un anno, è stata presa a schiaffi in testa diverse volte.

Il tutto soltanto perché i bimbi innocenti hanno “disturbato” la donna mentre era sempre al telefono cellulare sui social network.

“E’ emerso un comportamento continuato di violenza gratuita, immotivata – ha scritto la giudice Pastorini – realizzata da una madre nei confronti dei figli in tenerissima età. Comportamento che, viste le modalità e la ripetitività, espressione di una intolleranza della donna verso i figli, rappresentano una grave, reiterata, immotivata violenza persecutoria verso i bimbi”.