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Viareggio Cup: Bologna-Genoa 7-6 (cdr), rigori fatali

Non basta un cuore grande così. Proprio come quello che batte nei genoani. Al termine di una finale estenuante risolta ai calci di rigore, dopo che i tempi regolamentari e supplementari si erano chiusi sull1-1, il Bologna s’impone con il risultato finale di 7-6. Onore ai vincitori. Solo applausi per mister Sabatini, il ds Carlo Taldo, lo staff e i nostri magnifici ragazzi, seguiti in tribuna dal presidente Enrico Preziosi e sugli spalti da centinaia di tifosi giunti allo stadio Picco di Spezia. Non riesce al Genoa il tris dopo i trionfi nel 1965 e nel 2007 nella Viareggio Cup. Un secondo posto che vale come un riconoscimento per il lavoro del settore giovanile e della società.

E’ stato capitan Bianchi, un canterano doc, a realizzare all’undicesimo della ripresa il gol che ha portato in vantaggio i grifoncini. L’attaccante di Imperia ha raccolto l’assist di Cleonise, si è liberato di un avversario con un gioco di gambe e ha piazzato il tiro nell’angolino fuori della portata di Fantoni. Davanti agli stati maggiori (completati dall’ad Zarbano, dai direttori Perinetti e Donatelli, dal coordinatore scouting Marcheggiani), i nostri avevano sfiorato la rete in avvio di partita con Bianchi (parata) e Cleonise (fuori). Gli emiliani di mister Troise avevano risposto con i guizzi di Rabbi, Visconti, Koutsoupias e Mazza.

Nel secondo tempo il Genoa ha dato il meglio partendo forte e controllando le iniziative degli avversari, pericolosi solo con una conclusione di Stanzani fuori misura, prima del pareggio a due dalla fine, per certi versi un po’ casuale, di Cossalter su un tiro-cross battezzato male a livello difensivo. Tutto rimandato agli extra-time. Con la stanchezza a farla da padrona, Rovella e compagni hanno raschiato le ultime energie dal fondo del barile. Niente da fare. Tutto rinviato alla lotteria dei penalty. Per i nostri sono andati a segno Da Cunha, Cella, Rovella, Ventola e Diakhatè. Per gli emiliani Farinelli, Ruffo Luci, Lunghi, Mazza, Piccaroli e Cassandro.