Home Cronaca Cronaca Genova

Stalker seriale, Tribunale applica sorveglianza speciale per due anni

Violentatore seriale siracusano arrestato dalla polizia a Genova
Stalker seriale genovese trattato come i mafiosi. Aveva perseguitato tre donne che avevano sporto querela e il 16 ottobre scorso la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Genova ha disposto la “sorveglianza speciale di pubblica sicurezza” per due anni nei confronti di un genovese di 42 anni, a seguito della proposta inoltrata dal Questore di Genova attraverso la Divisione Polizia Anticrimine.
E’ la prima volta che a Genova viene accolta la sorveglianza speciale a un indiziato per il reato di stalking (art. 612 bis c.p.). Infatti, questa misura di prevenzione è stata tradizionalmente applicata a persone ritenute appartenenti ad organizzazioni di stampo mafioso o criminali comuni connotati da rilevante pericolosità sociale.

La possibilità di applicare la sorveglianza speciale anche ai soggetti indiziati del reato di Stalking è stata infatti introdotta nel Codice Antimafia (D.Lgs. 159/2011) solo nell’ottobre 2017 (Legge 161/2017) e pertanto l’applicazione della misura per tale categoria risulta una novità assoluta per il distretto del capoluogo ligure, che risulta tra i primi a livello nazionale.

Il provvedimento è stato richiesto in quanto il 42enne, negli ultimi 4 anni, in distinti episodi, si è reso protagonista di condotte persecutorie nei riguardi di tre donne genovesi, le quali hanno sporto querela nei suoi confronti.

Nel corso di questi anni l’indiziato è stato quindi destinatario di provvedimenti cautelari del Tribunale (quali divieti di avvicinamento, arresti domiciliari e altro) con lo scopo di interrompere le azioni persecutorie nei confronti delle malcapitate. Per alcuni periodi ne era stata anche disposta la custodia cautelare in carcere.

Poichè l’iter giudiziario relativo alle querele sporte dalle vittime è tuttora in fase di definizione, la questura di Genova ha ritenuto di sottoporre il 42enne a sorveglianza speciale, al fine di prevenire sue ulteriori azioni persecutorie.

Il Tribunale ha quindi disposto diverse prescrizioni alle quali attenersi e in particolare dovrà sempre dare notizia all’Autorità di pubblica sicurezza dei suoi spostamenti, presentandosi personalmente al Commissariato di zona almeno tre volte alla settimana e ogni volta che verrà convocato. Inoltre, gli è stato vietato inoltre di detenere armi o qualsiasi strumento atto ad offendere. La violazione di tali prescrizioni potrà comportare anche l’arresto da parte delle Forze dell’ordine.