Home Politica Politica Italia

Senato, presidente La Russa ricorda il senatore genovese Giorgio Bornacin

Il senatore genovese Giorgio Bornacin (foto d'archivio)

L’aula del Senato ieri ha dedicato, su richiesta del presidente Ignazio La Russa, un momento di silenzio in onore di Giorgio Bornacin, dirigente ligure del Msi, per due legislature senatore e per una deputato di Alleanza nazionale, scomparso il 17 marzo scorso.

“Bornacin, lo ricordo, aderì giovanissimo – ha dichiarato La Russa – al Movimento sociale italiano (alla Giovane Italia, per la verità, all’inizio), e al Fronte Universitario d’Azione Nazionale (Fuan) quando entrò in università. Agli inizi degli anni Ottanta diventò capogruppo in consiglio regionale della Liguria per l’Msi e resta tale fino al 1996.

In quegli anni fu il punto di riferimento del partito di Giorgio Almirante in Liguria.

Nel 1994, quando ci fu la svolta di Fiuggi, aderì ad Alleanza Nazionale e, due anni dopo, diventò senatore. Poi deputato nel 2001 e di nuovo senatore nel 2006, fino alle elezioni del 2008, quando nel frattempo nacque il Popolo della Libertà.

Giorgio Bornacin ha lasciato un’impronta parlamentare che, chi ha avuto l’onore degli stargli vicino, ricorda bene. Ha lasciato in me un’impronta più grande perché era un mio grande amico, sostanzialmente quasi coetaneo, e con lui ho condiviso tante battaglie politiche.

È sempre stata una persona garbata, ma inflessibile nei suoi convincimenti. Una persona che si è distinta per la sua coerenza, per il rispetto degli avversari e per la capacità di interpretare le proprie idee, adeguandole sempre al mutare dei tempi, ma conservandone la linearità.

Con il senatore Maurizio Gasparri siamo stati a Genova a salutarlo per l’ultima volta: è stato bello vedere che la Chiesa, benché da diversi anni non facesse più politica attiva, era stracolma di gente che non lo aveva dimenticato e che continua a serbarne il ricordo che merita. Ai suoi familiari, che ci hanno fatto sapere di seguirci attraverso il video, e ai suoi amici, va il cordoglio mio personale e credo di tutto il Senato”.