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Scontro Pd-M5S, Paita: strisciante tentativo di Salvatore di chiedere voti al centrodestra

Paita attacca Toti, che replica: i liguri sono andati contro
Raffaella Paita (Pd)

Elezioni del presidente e del vicepresidente del Consiglio regionale, scoppiano dure polemiche tra Pd e M5S. Oggi sono stati eletti il leghista Alessandro Piana e il dem Luigi De Vincenzi, ma i pentastellati hanno accusato Rete a Sinistra di essere solo “la stampella” di Paita e compagni.

“Abbiamo deciso di candidare Luigi De Vincenzi alla vicepresidenza – ha replicato la capogruppo uscente del Pd Raffaella Paita (eletta deputata in Parlamento) – perché si tratta di una figura che è espressione del territorio e che ha una visione amministrativa di grande qualità. Una persona corretta e leale, che in questi anni di Consiglio ha dimostrato di saper collaborare con tutti, per il bene dei cittadini. Uno stile e un comportamento di alto profilo politico, che l’intera aula gli ha sempre riconosciuto, come quest’elezione ci conferma.

Naturalmente voglio ringraziare a nome di tutto il Gruppo del Pd il consigliere Pippo Rossetti, che ha scelto individualmente di non ricandidarsi alla vicepresidenza del Consiglio, per il grande lavoro svolto in questi due anni e mezzo. Un ringraziamento va anche al presidente uscente Bruzzone che, nonostante le profonde differenze di vedute sotto il profilo politico, ha condotto lealmente i lavori dell’aula.

Questa mattina il Movimento 5 Stelle, con un tentativo maldestro, ha provato a prendersi la vicepresidenza del Consiglio cercando i voti della maggioranza. Chiunque si trovasse in aula oggi ha potuto assistere allo strisciante tentativo di Alice Salvatore di provare, con lusinghe esplicite, a chiedere i voti alla Lega e al centrodestra, per eleggere un rappresentante del Movimento 5 Stelle alla vicepresidenza.

In sostanza, Salvatore ha cercato di riprodurre in Regione Liguria lo schema nazionale, che prevede l’inciucio fra i grillini e il centrodestra. La compattezza del Gruppo del Pd, allargata ai voti della sinistra, ha saputo però evitare un epilogo di questo tipo. E bisogna anche dare atto al centrodestra di non essersi assolutamente prestato a questi giochetti, rispettando i diritti dell’opposizione.

D’altro canto sarebbe stato istituzionalmente scorretto che la maggioranza interferisse con un voto che riguarda le minoranze. Perché quella del vicepresidente dell’aula è una funzione di controllo dell’attività del Consiglio e quindi non ha nulla a che vedere con vicende politiche nazionali. Ma purtroppo ad Alice Salvatore manca la cultura istituzionale, mentre non le manca di certo la spregiudicatezza politica. Spregiudicatezza che però, se non è supportata dai contenuti, spesso produce solo buchi nell’acqua. Com’è avvenuto in questo caso”.

Ecco la replica di Alice Salvatore: “Invece di fare acrobazie semantiche, la ormai ex consigliera Paita pensi alla magra figura rimediata con la sua candidatura blindata alla Camera, voluta a tutti i costi nonostante questo comporti la perdita di un seggio al Partito Democratico in Consiglio regionale (subentrerà un soggetto di coalizione che non entrerà certo nel gruppo PD), e che dimostra la palese mancanza di serietà di Paita verso il suo elettorato e una sgradevole assenza di senso istituzionale, spirito di gruppo e visione politica.

La completa irresponsabilità di Paita si traduce in affermazioni mendaci rispetto a quel che è accaduto questa mattina all’incontro tra le minoranze, che Paita ha concesso obtorto collo solo a pochi minuti dall’inizio dei lavori d’Aula: in quell’occasione nessun 5 Stelle ha tentato di imporre alcunché, semmai il nostro capogruppo Gabriele Pisani ha proposto di usare un metodo partecipato e condiviso fra tutte le minoranze per individuare il profilo più gradito e idoneo secondo tutti i gruppi politici. La risposta di Paita è stata che loro avevano già scelto e che non trovavano interessante tale metodo.

Ma Paita non si ferma qui e arriva persino a distorcere a suo piacimento le mie parole in Aula. In quell’occasione ho dovuto puntualizzare quanto fossimo delusi dello scarsissimo impegno di Pippo Rossetti come Vicepresidente del Consiglio, della sua completa incapacità di farsi portavoce delle esigenze della Minoranza, incluse quelle del suo stesso partito. E ho aggiunto come, nostro malgrado, le nostre istanze siano state al più tutelate dal Presidente del Consiglio, che è espressione della Maggioranza, anziché da Rossetti, che non si faceva sfuggire, semmai, ogni occasione per metterci in difficoltà. Il nostro è stato un giudizio politico.

Rossetti è stato talmente disastroso da essere silurato come Vicepresidente persino dal suo stesso partito, che ha proposto un altro candidato. È un fatto che fotografa un Partito Democratico in macerie. Ci consoliamo constatando che i deprecabili, soliti, ragionamenti personalistici tipici della vecchia politica, porteranno un po’ più lontana la peggiore attrice della scena politica ligure, Raffaella Paita, di cui difficilmente in Consiglio Regionale qualcuno sentirà la mancanza”.