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Rubli alla Lega? Fuffa: inchiesta archiviata. I pm: Salvini mai coinvolto

Matteo Salvini (foto di repertorio)

Nessun finanziamento illecito per la Lega. E’ quanto emerge nell’inchiesta Metropol sulla compravendita di petrolio russo per cui i pm della procura di Milano ora hanno chiesto l’archiviazione nei confronti dei tre italiani indagati, sottolineando che il segretario federale Matteo Salvini non è mai stato indagato: “Mai nessun elemento concreto su un suo coinvolgimento nell’inchiesta”.

Dall’attività di indagine era emersa l’ipotesi, sulla base di email, foto, messaggi, tabulati telefonici che il gruppo formato da Gianluca Savoini, Francesco Vannucci e Gianluca Meranda si fosse “attivato, soprattutto nella seconda metà del 2018, allo scopo di concludere transazioni commerciali con fornitori russi di prodotti petroliferi con l’obiettivo di stornare da dette transazioni ingenti somme di denaro da destinare principalmente al finanziamento del partito politico Lega per Salvini premier, con particolare finalizzazione agli impegni per le elezioni del 2019”.

Per il perfezionamento dell’accordo sarebbero stati tenuti numerosi incontri tra le persone interessate “(circa 40 in poco più di un anno) e i mediatori italiani, in testa Savoini hanno effettuato vari viaggi a Mosca per incontrare le controparti” si legge nel documento della procura milanese.

Nel corso dell’incontro all’hotel Metropol “veniva in esordio ribadita da Savoini la base politica dell’operazione e “veniva anche chiarita la possibile entità e la destinazione delle commissioni, parte alla Lega e tutto il resto, ciò che fosse ‘above 4%’, come si dice nella discussione al Metropol, a disposizione dei mediatori russi”.

In assenza di elementi che abbiano permesso di arrivare all’identità dei destinatari delle somme, derivanti dalla transazione petrolifera, e al ruolo pubblico dei beneficiari, la contestazione “non pare in concreto configurabile” in ordine “alla residua possibilità di contestare al partito della Lega l’ipotesi di tentato finanziamento illecito, che le condotte emerse non hanno raggiunto connotati di concretezza ed effettività idonei a raggiungere, almeno potenzialmente, lo scopo” hanno concluso i pm di Milano.