“Quanto è accaduto nel carcere di Marassi è l’ennesima conferma di un sistema penitenziario al collasso. La rivolta di circa 200 detenuti, seguita a un presunto episodio di violenza tra reclusi, è solo l’ultima di una lunga serie di segnali di allarme che non possiamo più ignorare.
Marassi, come tante altre strutture in Italia, soffre da anni di sovraffollamento. Gli agenti lavorano in condizioni al limite della sostenibilità, con turni massacranti e pochi strumenti a disposizione. A tutto questo si somma una grave carenza di assistenza sanitaria e un aumento delle tensioni e delle aggressioni.
Non si può continuare a rispondere solo con misure repressive. Servono politiche strutturali, investimenti seri, più personale e una visione che metta al centro la dignità di chi lavora e di chi sconta una pena. Il carcere non può e non deve essere un luogo dove i diritti si sospendono.
Nei prossimi giorni visiterò nuovamente il carcere di Marassi per portare la mia solidarietà agli agenti feriti e per verificare di persona la situazione. La politica ha il dovere di ascoltare, vedere e intervenire con serietà”.
Lo ha dichiarato stasera il capogruppo regionale del pd Armando Sanna, commentando i violenti disordini che sarebbero stati causati a Marassi da detenuti in prevalenza stranieri.