Home Politica Politica Genova

Regione approva piano rifiuti, la rabbia dei No biodigestore Saliceti

Regione approva piano dei rifiuti, la rabbia dei No biodigestore Saliceti
Alcuni manifestazioni fuori dall'Assemblea legislativa ligure

Ieri manifestazione in Consiglio regionale

Ieri 19 luglio in sede di Consiglio regionale, è stato approvato il piano regionale dei rifiuti.

A nulla sono servite le manifestazioni contro il biodigestore Saliceti e il presidio presso l’ingresso dell’assemblea legislativa ligure.

La maggioranza di centro destra ad esclusione di Medusei, che si è astenuto, ha votato a favore avallando Saliceti come possibile sito su cui costruire un biodigestore.

La protesta contro la costruzione del biodigestore di Saliceti alla Spezia era arrivata ieri presso il Consiglio regionale della Liguria.

Presenti il Comitato no biodigestore Saliceti, il Comitato Sarzana che botta, Acqua Bene Comune, Cittadinanzattiva, Italia Nostra La Spezia, il sindaco di Vezzano Massimo Bertoni assieme ed alcuni rappresentanti dell’amministrazione.

In una trentina hanno srotolato striscioni di contestazione in particolare contro Toti “accusato” di voler “ridurre Spezia a colonia di Genova”.

Una delegazione di manifestanti è stata anche accolta sugli spalti del Consiglio regionale.

Il progetto di Iren prevede che il nuovo impianti di Saliceti vicino all’attuale impianto Tmb già esistenti tratti 100 mila tonnellate di rifiuti all’anno rispetto alle 45 mila previste a Boscalino.

Tali numeri secondo i manifestanti confermerebbe la volontà di smaltire alla Spezia i rifiuti di Genova e dell’Emilia Romagna.

Il Tar aveva bocciato il progetto del biodigestore di Saliceti accogliendo il ricorso dei Comuni di Santo Stefano Magra e Vezzano. La sentenza va, quindi, in contrasto con il piano rifiuti approvato dal Consiglio regionale.

Di base, oltre all’elevato consumo di acqua di un biodigestore e al pericoli di incendi in una zona considerata ad alto rischio, ci sarebbe anche il pericolo di inquinamento dell’aria e delle falde acquifere del fiume Magra che alimenta i pozzi di Fornola, che a loro volta alimentano d’acqua potabile ben 150 mila abitanti della Spezia.