Il tribunale di Tempio Pausania spiega le ragioni della condanna per stupro di gruppo di Ciro Grillo e tre amici a Porto Cervo nel 2019
Il tribunale di Tempio Pausania ha reso note le motivazioni della sentenza del 22 settembre 2025 che ha condannato Ciro Grillo e tre amici genovesi per stupro di gruppo. I giudici, in 72 pagine, sottolineano come la giovane vittima sia pienamente attendibile, confermando le condanne di otto anni per Grillo jr, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria e di sei anni e sei mesi per Francesco Corsiglia.
I fatti risalgono alla notte tra il 16 e il 17 luglio 2019, quando la ragazza si trovava nella villetta di Porto Cervo della famiglia Grillo. Secondo il tribunale, nella casa si era creato un clima predatorio, con una condotta violenta e insidiosa dei quattro imputati, chiaramente mirata a imporre atti sessuali di gruppo su una ragazza incosciente. Contestualmente, nello stesso contesto, si stava consumando un ulteriore episodio di violenza sessuale di cui i giovani erano testimoni.
Motivazioni della condanna
I giudici hanno inoltre evidenziato un secondo episodio che ha aggravato la posizione degli imputati: la diffusione di foto oscene scattate alla studentessa mentre dormiva sul divano, con gli amici immortalati accanto a lei. Le immagini sono state poi condivise con terze persone accompagnate da messaggi considerati deprecabili, configurando un ulteriore reato di violenza sessuale e sfruttamento dell’immagine della vittima.
Il tribunale chiarisce anche che, ai sensi dell’articolo 609 bis del codice penale, la violenza sessuale non richiede necessariamente l’annullamento totale della volontà della vittima. Anche un effetto di coartazione, dove il consenso della persona offesa sia influenzato da una situazione tale da compromettere la libera determinazione, costituisce violenza sessuale. In questo contesto, il cosiddetto “consenso” della vittima non è libero, ma coartato, rafforzando la gravità delle condotte contestate agli imputati.
Impatto e rilevanza della sentenza
La motivazione dei giudici sottolinea la gravità del clima predatorio e della condotta dei quattro giovani, confermando l’importanza della tutela delle vittime e della punizione per abusi di tale natura. La sentenza rappresenta un punto di riferimento per il riconoscimento della coartazione come forma di violenza sessuale, chiarendo la portata delle responsabilità penali in casi simili.
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