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Ore 13, S. Martino: altri morti con coronavirus. Tre genovesi di 90 anni e di 75, 84, 94

Coronavirus, Policlinico S. Martino di Genova (foto di repertorio fb)

Poco dopo le 13 di oggi i responsabili della direzione sanitaria del Policlinico San Martino di Genova hanno comunicato altri 6 decessi di persone positive a coronavirus “anche per infezione da Covid-19”.

Si tratta “Di un paziente nato e residente a Genova di 75 anni, ricoverato presso il reparto di Rianimazione, deceduto ieri alle 20.20.

Di un paziente nato e residente a Genova di 90 anni, ricoverato presso il Padiglione 10, deceduto ieri alle 21.20.

Di un paziente nato in provincia di Treviso e residente a Genova di 90 anni, ricoverato presso il Padiglione 12, deceduto ieri alle 22.25.

Di un paziente nato e residente a Genova di 90 anni, ricoverato presso il Padiglione 10, deceduto ieri alle 23.30.

Di un paziente nato e residente a Genova di 84 anni, ricoverato presso il Padiglione 10, deceduto oggi alle 11.15.

Di un paziente nato e residente a Genova di 94 anni, ricoverato presso il Padiglione 10, deceduto oggi alle 11.30”.

 

 

Treni a lunga percorrenza ora fermano solo a Genova Principe

Frecciargento a Genova Principe (foto di repertorio)

I treni a lunga percorrenza con più di una fermata in una stessa città si fermano esclusivamente nelle stazioni di Milano Centrale, Torino Porta Nuova, Genova Piazza Principe, Venezia Mestre, Firenze SMN, Roma Termini e Napoli Centrale.

Lo hanno annunciato stamane i responsabili di Rfi nell’ambito dei provvedimenti per contrastare la diffusione del coronavirus e agevolare le attività di controllo delle autorità nelle stazioni ferroviarie.

Inoltre, hanno comunicato che le fermate nelle stazioni secondarie delle città interessate sono cancellate.

 

 

 

Spaccata in tabaccheria: arrestati albanese e genovese

polizia arresto generica notte
Arresto Polizia (foto di repertorio)

La polizia ha arrestato questa notte un albanese di 22 anni ed una genovese di 33 anni, entrambi pregiudicati, per furto aggravato in concorso tra loro.

I due ladri sono entrati, scassinando una vetrata, all’interno di una tabaccheria ed hanno rubato alcuni sacchetti e blister di monete per un totale di euro 209 per poi scappare.

La telecamere del servizio di vigilanza li ha però immortalati ben visibili consentendo al titolare, avvisato dell’intrusione tramite teleallarme, di descrivere nei minimi particolari i ladri in fuga.

A quel punto alcune pantere della Polizia hanno iniziato a effettuare vari giri nelle vie limitrofe riuscendo così ad intercettare i due fuggitivi in largo Zecca con ancora la refurtiva in mano.

I ladri, che giovedì scorso erano stati denunciati dalla solita volante per ricettazione, trovati a bordo di uno scooter rubato, sono stati arrestati.

Portale per la spesa a domicilio nel proprio Comune

Portale per la spesa a domicilio nel proprio comune

Iorestoacasa.delivery, nasce la rete dei negozi del vicinato che portano la spesa a casa.

L’iniziativa interamente gratuita sviluppata da Ennevolte e Loud punta a creare un grande portale nazionale fatto da panettieri, fruttivendoli, macellai e minimarket capace di dare risposte alle necessità delle persone fragili

Un fine settimana di lavoro per dare vita ad una piattaforma di servizio iperlocale. È nato così www.iorestoacasa.delivery il portale che vuole essere servizio a tutti coloro che in questo momento di emergenza sanitaria sono costretti a restare a casa e i negozi di vicinato;  un punto di incontro tra coloro che non possono lasciare la propria dimora e quanti si offrono di recapitare la spesa, il tutto gratuitamente. «È una rete che vuole attraversare tutta Italia valorizzando in un’ottica locale l’offerta che c’è nella propria città di residenza o nelle immediate vicinanze. Con un unico scopo: dare risalto al bene comune perché, in questo momento, il bene di tutti è restare a casa, limitare al minimo gli spostamenti per limitare con ogni forma e mezzo il rischio di contagio», spiega Corrado Tonello, ideatore dell’iniziativa e CEO di Ennevolte, società che opera nel settore del welfare aziendale e che insieme con Loud Digital Studio ha dato vita a ioresotacasa.delivery.

«L’idea è nata da una chat tra vicini di casa che si scambiavano informazioni sui negozi aperti della zona. Da qui, è derivata la necessità di diffondere queste informazioni: questo vale per quanti possono uscire a fare la spesa, ma soprattutto per le persone più fragili che sono costrette in casa oppure quante hanno il timore di uscire o sono terrorizzate dal mettersi in coda». A fronte di un bisogno al quale anche la grande distribuzione più strutturata non riesce più a dare risposte in tempi brevi, l’attenzione si è rivolta necessariamente a quella rete di piccoli negozi che continuano a dare il loro servizio, ma che spesso, non sono conosciuti. «Sono spesso l’ossatura di un quartiere o di un piccolo paese. Sono le attività che, soprattutto in questo momento di difficoltà, continuano a garantire un servizio e nel loro piccolo proseguono nel dare delle risposte concrete alle esigenze della popolazione», prosegue Tonello. Dal panettiere al fruttivendolo, dal minimarket al macellaio fino alla farmacia, in molti si sono messi a disposizione dei loro concittadini per portare a casa i necessario. «Quello che mancava era una rete dove inserire tutte queste iniziative», sottolinea. «Nei piccoli centri spesso non si trovano tutti i beni di cui si ha necessità, occorre guardare al paese vicino. Ma questo diventava difficile. Con www.iorestoacasa.delivery cerchiamo di fare questo: un portale di servizio dove è possibile fare un ricerca per codice di avviamento postale e scoprire facilmente tutte le opportunità offerte dai negozi vicini».

L’iniziativa è all’inizio, ma punta a decollare su scala nazionale. Registrarsi è semplice e soprattutto gratuito. Ogni negoziante inserisce la sua tipologia merceologica, la propria sede e un recapito telefonico per essere contattato. Il contatto tra domanda e offerta è lasciato interamente agli utilizzatori del portale. «Non ci sono commissioni e non ci sono transazioni di denaro attraverso il portale; l’unico nostro interesse è dare alle persone che hanno delle necessità le risposte più vicine a casa».  Nell’ottica di rete, più realtà ci sono e più opportunità potranno essere offerte. Per questo, i Comuni, le circoscrizioni e i gruppi di vicinato che hanno dato vita a elenchi di negozi disposti a portare a casa la spesa sono invitati a popolare il sito con le informazioni in loro possesso così da ampliare il più possibile il servizio offerto. «Con il contributo di tutti, uscire da questa complessa – quanto difficile – situazione potrà essere più facile. L’invito è quindi a iscriversi e iscrivere i negozi della propria città sul portale per farne una grande rete di servizio locale».

Covid-19, tutela della salute nel settore bancario

Covid-19, tutela della salute nel settore bancario

Emergenza Coronavirus in Liguria: FISAC CGIL scrive ai prefetti a tutela della salute dei dipendenti e dei clienti del settore bancario.

Nella giornata di ieri le Segreterie Provinciali della Fisac Cgil della Liguria hanno scritto ai Prefetti.

Le lavoratrici e i lavoratori delle aziende di credito, delle assicurazioni e delle agenzie di assicurazione sono chiamati, quotidianamente, ad assolvere al prezioso compito di fornire assistenza e supporto all’economia nazionale e ad essere d’aiuto alla cittadinanza.

Il ‘Protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro’ del 14 marzo 2020, i successivi protocolli condivisi con le associazioni datoriali di settore, il protocollo firmato ieri con Abi che prevede che l’operatività negli sportelli bancari venga svolta previo appuntamento, rappresentano lo scudo di protezione per tutte quelle persone del settore assicurativo e finanziario che non possono svolgere la loro attività lavorativa da casa e pertanto maggiormente esposte al rischio di contagio, rivelatosi particolarmente elevato per chi svolge attività con il pubblico.

Da qui l’intervento del Sindacato verso le Prefetture per chiedere un diretto ed incisivo intervento nei confronti delle aziende di Credito e Assicurative, con particolare attenzione alle Agenzie in appalto Assicurativo, affinché non ignorino tutte le misure necessarie a garantire la salute dei dipendenti e degli utenti. Fisac Cgil chiede che, le aziende che non siano in grado di garantire il rispetto della normativa legislativa prevista per l’emergenza COVID-19, sospendano immediatamente la loro attività.

Tale attività di controllo si rende ancor più necessaria in previsione del servizio di pagamento di pensioni e stipendi del mese di marzo che vedrà impegnati gli sportelli bancari nelle date di pagamento tradizionalmente previste. Servizio per il quale le banche non hanno ancora segnalato nessuna procedura di gradualità di accesso agli sportelli come fatto dalle Poste Italiane e che potrebbe determinare anche problemi di ordine pubblico.

Polizia arresta pregiudicato di Pieve Ligure, trovato con pistola ed ordigni

polizia generica arresto
Polizia (immagine di repertorio)

La polizia, nell’ambito di un’attività investigativa coordinata dalla locale Procura della Repubblica, relativa all’incendio di una vettura commesso dello scorso ottobre in via Molassana, ha eseguito una perquisizione domiciliare a carico di Giuseppe Scibilia, settantenne di origine calabrese, con precedenti per associazione a delinquere di stampo mafioso e associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, in cui ha rinvenuto, nella sua abitazione di Pieve Ligure, una pistola beretta calibro 6.35 con relativo munizionamento illecitamente detenuta, e in altro locale in sua disponibilità, sito in Val Bisagno, due ordigni artigianali.

Detti ordigni, in considerazione della pericolosità e instabilità dell’esplosivo utilizzato per confezionarli, sono stati trasportati e fatti brillare dagli artificieri della Polizia di Stato all’interno dell’ex cava di Camaldoli.

Per la detenzione dell’arma e dell’esplosivo l’uomo è stato arrestato e associato alla Casa Circondariale di Marassi.

Le indagini degli investigatori della Squadra Mobile genovese ora vertono sulla provenienza dell’arma e degli esplosivi, sull’individuazione dei possibili obiettivi e sul contenuto delle agende dell’arrestato rinvenute nella propria autovettura. All’interno sono appuntati numerosissimi nomi, sigle e importi che gli investigatori, in queste ore, stanno cercando di decifrare per delineare l’attività criminale dell’arrestato ed eventuali suoi complici.

In Italia invasione di latte straniero

In Italia invasione di latte straniero

Coronavirus: boom di latte in arrivo dall’estero alimenta speculazioni per chi approfitta dell’emergenza in corso.

In piena emergenza Coronavirus, 5,7 milioni di litri di latte straniero al giorno, attraversano le frontiere e invadono l’Italia, con cisterna o cagliate congelate low cost di dubbia qualità, proprio mentre alcune aziende di trasformazione cercano di tagliare i compensi riconosciuti agli allevatori italiani, con la scusa della sovrapproduzione. Per sostenere i nostri allevatori e con loro l’economia del territorio, nonché per esser sicuri della qualità del prodotto acquistato, scegliere solo latte Made in Liguria o comunque 100% italiano.

E’ come commenta Coldiretti Liguria l’analisi della Coldiretti sulla base dati del Ministero della Salute, relativi ai flussi commerciali dall’estero in latte equivalente nei primi quindici giorni del mese di marzo 2020. A livello nazionale è importante fermare qualsiasi tentativo di speculazione sui generi alimentari di prima necessità come il latte che nell’ultima settimana di rilevazione sui consumi ha registrato, a livello nazionale, un balzo del 47% degli acquisti da parte delle famiglie, sulla base dei dati IRI che evidenziano anche l’aumento degli acquisti di formaggi.

E mentre il latte straniero varca i confini, agli allevatori italiani arriva la richiesta insostenibile della riduzione del prezzo pagato, proprio quando i supermercati vengono presi d’assalto e nelle stalle si continua a mungere per garantire le produzioni e i rifornimenti nelle dispense delle famiglie. Coldiretti a tal proposito chiede di rendere pubblici gli elenchi dei caseifici che importano latte e cagliate dall’estero e vogliono abbassare le quotazioni di quello italiano, con il superamento delle attuali farraginose procedure di accesso ai dati.

“Chi approfitta della situazione di emergenza – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – deve ora venire escluso dai fondi previsti per sostenere il comparto agroalimentare.  In gioco c’è il futuro di un settore portato avanti, a livello nazionale da circa 30mila allevamenti. In Liguria la produzione regionale di latte supera i 200mila quintali annui e si concentra prevalentemente nelle vallate interne della provincia di Genova e della Spezia. È un settore vitale che sta trovando motivo di crescita e sviluppo continuo grazie al costante impegno dei nostri imprenditori e che possiede, oltre un valore economico importante per la nostra regione, una funzione di indispensabile presidio del territorio e tutela dell´ambiente.  Quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado. È anche per questo che bisogna sostenere e difendere il lavoro dei nostri allevatori e fare in modo che la situazione già difficile in cui ci troviamo non condizioni ulteriormente l’economia delle nostre imprese.”

La Coldiretti ha allertato tutte la rete organizzativa a livello nazionale, con uffici provinciali e locali, per monitorare gli attacchi contro le stalle attivando una casella di posta sos.speculatoricoronavirus@coldiretti.it per raccogliere informazioni e segnalazioni sulla base delle quali agire a livello giudiziario se non verranno fornite adeguate motivazioni.

Non li ferma neanche il coronavirus: marocchino arrestato con cocaina a Sestri Ponente

Carabinieri (foto d'archivio)

Ieri pomeriggio a Sampierdarena i Carabinieri dell’aliquota Operativa della locale Compagnia dell’Arma hanno visto uno straniero aggirarsi con un atteggiamento alquanto sospetto e quindi lo hanno seguito.

Il nordafricano, arrivato fino a Sestri Ponente, ha poi raggiunto un rudere in campagna.

Una volta entrato, i carabinieri sono intervenuti e lo hanno sorpreso con un involucro che conteneva 50 grammi circa di “cocaina”.

Lo spacciatore è stato quindi identificato come un marocchino di 33 anni, gravato da pregiudizi di polizia e mai rimpatriato.

Perquisito, è stato trovato in possesso di 60 euro ritenuti provento di illecita attività.

Il 33enne è stato quindi arrestato per “detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti” e rinchiuso nel carcere di Marassi.

Droga e denaro sequestrati.

 

Rinviato concerto di Pasqua dell’associazione Jean Sibelius

Rinviato concerto di Pasqua dell'associazione Jean Sibelius

L’Orchestra “Jean Sibelius” di Rapallo comunica che il tradizionale Concerto di Pasqua, programmato per il 13 aprile presso la Basilica dei SS. Gervasio e Protasio, è stato rimandato a data da destinarsi.
L’Associazione di Promozione Sociale “Jean Sibelius”, come da accordi con l’Amministrazione Comunale di Rapallo e le competenti autorità ecclesiastiche, si impegna a recuperare il concerto non appena le disposizioni sanitarie lo permetteranno.

Protesta carcere di Marassi, la Digos denuncia tre fomentatori anarchici

Regolamento di conti tra detenuti a Marassi: ferito agente della Penitenziaria
Regolamento di conti tra detenuti a Marassi: ferito agente della Penitenziaria

Uomini della Digos hanno denunciato 3 soggetti, aderenti all’area anarchica, che nel tardo pomeriggio dello scorso 10 marzo, si sono posizionati in via Clavarezza, sotto il porticato dello stadio Marassi, come noto adiacente al muro perimetrale del carcere e, con l’utilizzo di un megafono, hanno espresso dapprima solidarietà ai detenuti, poi vere e proprie frasi di incitamento alla sommossa, informandoli che a Milano, grazie alla rivolta, i carcerati avevano ottenuto dei benefici.

I tre, da quanto riporta la Digos, avrebbero urlato più volte “La lotta paga!” e “Libertà!”.

A quel punto i reclusi hanno rumoreggiato battendo sulle inferriate.

Le persone coinvolte nell’iniziativa, sono state identificate da una volante e denunciate per istigazione a delinquere ex art. 414 c.p. e violazione dell’art. 650 c.p. riferito al DPCM del 9 marzo u.s. che, in tema di misure urgenti di contenimento del contagio del COVID19 sull’intero territorio nazionale che recita all’art, 1 comma 2: “sull’intero territorio nazionale è vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico”.