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No invio armi al regime di Kiev: 4000 persone sfilano a Genova per la pace

No invio armi al regime di Kiev: 4mila in corteo a Genova

Oggi quasi 4mila persone provenienti anche da Milano, Livorno, Roma, Civitavecchia, Torino, dalla Svizzera e dalla Francia hanno sfilato a Genova contro la guerra cominciata nel 2014 in Ucraina con il massacro della popolazione russofona nel Donbass, l’invio di armi al regime di Kiev, le sanzioni alla Russia, l’espansionismo della Nato e degli Usa di Biden.

La manifestazione per la pace è stata organizzata dal Collettivo autonomo lavoratori portuali (Calp) con l’adesione ufficiale del sindacato Usb e del Partito Comunista, mobilitato anche in altre città italiane.

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“Il conflitto in Ucraina non è cominciato l’anno scorso – ha spiegato Riccardo Rudino del Calp – ma si è iniziato nel 2014 con il massacro della popolazione russofona nel Donbass. Quella ucraina non è l’unica guerra che attraversa il mondo e coinvolge pesantemente l’Occidente con l’invio di armamenti e il traffico d’armi”.

Il corteo compatto e ordinato ha visto, per la prima volta, i lavoratori portuali che hanno sfilato all’interno dello scalo genovese per poi giungere in piazza De Ferrari, dove si sono svolti i comizi conclusivi.

Sono stati 12 i pullman arrivati da fuori città. In corteo i sindacati, i lavoratori, gli studenti, i centri sociali e anche un gruppo di anarchici.

Questi ultimi hanno ricordato Alfredo Cospito, l’anarchico della Fai in sciopero della fame da oltre 120 giorni. Purtroppo, taluni di loro col viso coperto da passamontagna hanno rovinato la bella manifestazione per la pace imbrattando alcune auto della Guardia di Finanza, della Polmare e della Polizia locale con scritte ingiuriose e contro il 41 bis.

I vandali e violenti hanno infranto anche le vetrine della banca Bnl di piazza Matteotti e una finestra del commissariato Centro, in piazza Matteotti, mentre una macchina della troupe del Tgr Liguria è stata danneggiata.