NEBBIE DEL "CASO ABLYAZOV": L'ITALIA DA DUE ANNI VENDE ARMI DA GUERRA AL KAZAKISTAN
BRESCIA 19 LUG. Caso Ablyazov. Un retroscena...tra i tanti..."commerciale" getta un fascio di luce nel nebbione del "pasticcio kazako". Secondo l'Opal, l'Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere di Brescia, l'anno scorso 2012 - per la prima volta - l'Italia ha esportato in Kazakistan armi ad uso militare, benchè si sapesse di violazioni delle libertà civili nel Paese da più di 20 anni retto senza interruzioni dal Presidente Narsultan Nazarbayev (in foto sotto) e già Segretario del Pcus della Repubblica Sovietica asiatica prima del definitivo "crollo del muro" di Berlino nel 1990. Chiesa un'interrogazione parlamentare.
LItalia dunque spedisce in Kazakistan armi civili e da guerra. Lo afferma, infatti, lautorevole Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere di Brescia, che da tempo monitora le esportazioni di armi dalla provincia di Brescia, in relazione alla situazione dei diritti umani nei paesi destinatari.
Siamo sorpresi - afferma Piergiulio Biatta, Presidente di OPAL - nel vedere che, nonostante le ripetute denunce di violazioni delle libertà democratiche e civili da parte delle forze dellordine kazake, continuano le esportazioni di armi verso quel Paese dallItalia e soprattutto da Brescia, la provincia in cui si concentra la maggior produzione di armi italiane.
Lanno scorso, infatti, il Governo italiano ha autorizzato per la prima volta in 20 anni esportazioni di armi ad uso militare verso il Kazakistan: 40 fucili dassalto cal. 7,62x39mm NATO modello ARX 160, insieme con 40 lanciagranate cal. 40mm modello GLX-160 comprensive di mille granate dello stesso tipo, e inoltre 3 pistole semiautomatiche PX4 Storm corredate da 6 dispositivi di soppressione del rumore da sparo, il più noto silenziatore.
A fare lelenco è Giorgio Beretta, analista di Opal: Buona parte di queste armi risulta esportata dalla provincia di Brescia ed è già giunta a destinazione - conclude Beretta. Altrettanto allarmanti i flussi di esportazioni di cosiddette armi civili ufficialmente registrati in uscita dalla provincia di Brescia verso il Kazakistan: flussi che non raggiungevano i 47mila Euro nel 2007 ma che sono arrivati a sfiorare i 600mila Euro nel 2011 e che sono proseguiti sicuramente fino al gennaio 2013 (41.900 Euro in un solo mese, n.d.r.) e probabilmente anche al mese di aprile dellanno in corso.
LOsservatorio Opal di Brescia invierà quindi a breve una richiesta urgente al Questore e al Prefetto di Brescia per conoscere tipologia e destinatari delle armi recentemente esportate da Brescia verso il Kazakistan. Chiede inoltre ai parlamentari di rivolgere uninterrogazione urgente per sapere se il Governo ha autorizzato nel 2013 altre esportazioni di armi destinate alle Forze Armate, alla Polizia e alle Forze di Sicurezza verso il grande Paese centroasiatico e per sospenderle immediatamente finché non sia chiarita la situazione del trattamento dei dissidenti in Kazakistan.
Marcello Di Meglio