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‘Ndrangheta, ribaltata sentenza Maglio 3. Riconosciuto lavoro carabinieri Ros: 9 condanne

Un'operazione dei carabinieri del Ros (foto di repertorio)

Nove condanne e una assoluzione per l’inchiesta Maglio 3 sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta a Genova e in Liguria. Riconosciuto il lavoro dei carabinieri del Ros (Raggruppamento operativo speciale).

I giudici della Corte d’Appello oggi hanno condannato Onofrio Garcea a 7 anni e 9 mesi, Benito Pepè a 6 anni e Rocco Bruzzaniti a 4 anni e 8 mesi.

Sei anni ciascuno per Michele Ciricosta, Fortunato e Francesco Barilaro; 3 anni e un mese per Raffaele Battista; 4 anni e 8 mesi per Antonino Multari e Lorenzo Nucera.

Assolto Antonio Romeo (imputato come referente a Sarzana).

Le accuse, a vario titolo, sono di associazione per delinquere di stampo mafioso ossia di ‘ndrangheta, in particolare dei “locali” di Genova, Ventimiglia, Lavagna e Sarzana.

Un anno fa i giudici della Corte di Cassazione avevano annullato le assoluzioni e disposto un nuovo processo di secondo grado.

Il 9 novembre 2012, alla fine del processo di primo grado svoltosi con rito abbreviato, tutti gli imputati erano stati assolti con la formula “perché il fatto non sussiste” dalla giudice genovese Silvia Carpanini. In aula, i famigliari esultarono di gioia e gli imputati furono scarcerati.

“È una sentenza importante – ha commentato invece la pg Giuseppa Geremia – perché riconosce la presenza della ‘ndrangheta in questi territori, dove sono stati sciolti anche Comuni per mafia. Non è una sentenza definitiva, ma significa che sul nostro territorio la ‘ndrangheta c’è”.