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Moneglia, tetto di una casa in fiamme nella notte

tetto in fiamme, intervento dei VVF (foto di repertorio)

Incendio di un tetto nella notte in località Facciù a Moneglia. Ci sono volute otto ore, di intenso e frenetico lavoro dei vigili del fuoco di Chiavari per domare le fiamme e spegnere il fuoco.

Le operazioni si sono prolungate perché è stato necessario smontare pannelli solari e l’intelaiatura delle tegole e scoperchiare l’insieme per raggiungere la parte del tetto che bruciava. Le fiamme si sono originate dall’ eccessivo calore che emanava la canna fumaria di una stufa a pellet e si sono estese rapidamente al tetto in legno dell’abitazione.

Dalle ore 23 del 30 marzo, sul posto dell’accaduto, sono immediatamente intervenute due unità dei pompieri della sede di Chiavari, supportate anche da un mezzo piccolo per raggiungere la casa dopo un ora è arrivato un altro mezzo da Genova per il ricambio delle bombole.

Con l’immediatezza di questo intervento le fiamme non hanno interessato la parte interna del tetto e l’appartamento è rimasto agibile. L’intervento dei vigili del fuoco si è concluso stamani verso le ore 7.

Aggiornamento: Dal Centro Comunicazione dei Vigili del Fuoco di Genova  ci comunicano vari aggiornamenti  e precisazioni sull’incendio avvenuto nella notte a Moneglia.

L’ incendio avvenuto a in Località Facciù Basso a Moneglia la scorsa notte è iniziato alle ore 22.10. I vigili del fuoco di Chiavari sono intervenuti con 2 squadre e il carro Autoprotettori, per l’incendio del tetto della palazzina di due piani. L’incendio, con molta probabilità è scaturito dalla canna fumaria surriscaldata ed ha interessato una porzione di tetto di 5 x 15 metri.

Illesi tutti gli occupanti dell’edificio. I pompieri hanno anche salvato l’impianto fotovoltaico e solare termico smontandolo. L’appartamento è agibile.  Il corpo dei Vigili del fuoco con questo comunicato puntualizza:

“Cogliamo l’occasione per sottolineare l’importanza della manutenzione delle canne fumarie, le incrostazioni portano ad un surriscaldamento della stessa e propagazione verso il legno del solaio del calore.”