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M5S polemizza con Pd e vota presidente Co.re.com. indicato dalla Lega: Tofi è idoneo

Consiglieri regionali M5S: De Ferrari, Melis, Pisani, Salvatore, Tosi

“Il Co.re.com. è un organo imparziale di monitoraggio e osservazione. Per legge è necessaria una convergenza nella votazione tra i membri della maggioranza e della minoranza in Consiglio Regionale. I componenti del Co.re.com. possono essere eletti, infatti, solo con i 2/3 dell’intero Consiglio (ossia 21 voti, ndr).

Prima del passaggio in aula c’è stato un passaggio in Commissione, dove gli uffici regionali hanno garantito la piena idoneità alla candidatura di tutte le nomine. Infatti, chi tra i candidati aveva elementi di incompatibilità rispetto a questo incarico, li rimosse prima ancora che le proposte di nomina passassero in Commissione.

Chi oggi grida al lupo, si nasconde dietro un dito (con poco stile) e manifesta la propria delusione per non aver saputo proporre una candidatura più convincente”.

Lo hanno dichiarato oggi i consiglieri regionali del M5S, replicando alla dura opposizione dei colleghi del Pd e di Rete a Sinistra sulle nuove nomine dell’organo di garanzia e controllo che ha sostanzialmente visto i 16 consiglieri del centrodestra (Lega-FI-FdI) e i 5 del M5S eleggere il nuovo presidente indicato dalla Lega (l’avvocato sanremese Vinicio Tofi) e gli due altri componenti del Co.re.com. (v. articolo precedente).

“Noi – hanno aggiunti i consiglieri del M5S – siamo pienamente soddisfatti che la nostra proposta di nomina, l’avvocato, dottore di ricerca e giornalista pubblicista, Leda Rita Corrado, 39 anni, sia divenuta componente del Co.re.com.

La sua alta professionalità e il suo ottimo curriculum garantiscono qualità per la prima donna eletta al Co.re.com. in Regione Liguria da quando esiste questo istituto.

Per curiosità, ricordiamo che chi solleva polemiche poco tempo fa aveva proposto ed eletto come presidente del Co.re.com. una figura, quella di Lino Serafini, che non aveva mai lasciato l’incarico politico che ne sanciva l’assoluta incompatibilità con il ruolo, e che provvide a farlo, risanando così finalmente la sua condizione di incompatibilità, solo anni dopo la sua nomina.

Quindi, invece di mettere gli uffici regionali in difficoltà, mettendo in dubbio il loro operato nel garantire la compatibilità delle nomine proposte, farebbero meglio a guardarsi allo specchio e a non dimenticare il loro recente passato”.