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Liguria, via libera a cibo da asporto: le nuove regole spiegate bene dall’assessore Benveduti

Assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti (Lega)

“Via libera al servizio ‘take-away’ per attività commerciali ed artigianali”.

Lo ha confermato stasera l’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti (Lega) a seguito della nuova ordinanza di Regione Liguria, che entrerà in vigore domani.

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“Nello specifico – ha spiegato Benveduti – attività come bar, ristoranti, pizzerie e pasticcerie lungo il territorio ligure, a partire da domani, oltre al servizio della consegna a domicilio, potranno quindi consentire ai clienti il ritiro dei prodotti ordinati presso i locali dell’impresa, nel rispetto di alcune modalità che consentano di evitare gli assembramenti.

I clienti dovranno, ove possibile, ordinare i prodotti online o per via telefonica.

Gli ingressi per il ritiro dei prodotti ordinati dovranno avvenire per appuntamenti dilazionati nel tempo.

Nel locale dovrà esser consentita la presenza di un solo cliente alla volta, assicurando che permanga il tempo strettamente necessario alla consegna e al pagamento della merce.

Per effettuare il servizio d’asporto, dovrà essere garantito il rispetto delle misure di prevenzione prescritte dall’allegato 5 del D.P.C.M. 10 aprile 2020 previste per gli esercizi commerciali di vendita e generi alimentari, tra le quali si segnalano il rispetto delle norme igienico-sanitarie per l’attività di confezionamento, il mantenimento della distanza di un metro di sicurezza interpersonale nei luoghi di lavoro e che venga impedito di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto dei beni.

La nuova organizzazione della vita dei cittadini, che studiano e lavorano da casa, ha comportato un fortissimo aumento della domanda di cibi cucinati o pronti da consumare a domicilio.

Una richiesta che, vista l’alta domanda, talvolta non è stata esaudita, andando ad impattare negativamente sui guadagni delle attività commerciali e non soddisfacendo le necessità dei cittadini, costretti così a recarsi più spesso a fare la spesa.

Con questa ordinanza rispondiamo a un’esigenza duplice, in linea con le misure di sicurezza e con la tutela della salute dei lavoratori e dei consumatori”.