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La Corte Romanengo: a Genova inaugura il Salon de Thé che celebra arte dolciaria, gusto e tempo ritrovato

La Corte Romanengo: a Genova inaugura il Salon de Thé che celebra arte dolciaria, gusto e tempo ritrovato
La Corte Romanengo

Un nuovo spazio di esperienza: La Corte Romanengo è nata

Mercoledì 8 ottobre è stata inaugurata a Genova La Corte Romanengo, un Salon de Thé adiacente alla storica Confetteria Romanengo in via Soziglia. Pensato per offrire un’esperienza immersiva nel mondo Romanengo, questo spazio è ideato per chi desidera rallentare, degustare e ritrovare il piacere dei gesti autentici in un ambiente dove eleganza, storia e artigianalità si fondono.

Con quasi 250 anni di storia, Romanengo continua a espandere la sua offerta nel segno della qualità e del legame profondo con la tradizione genovese.

Pietro Romanengo

Atmosfera e dettagli che raccontano storia e bellezza

L’inaugurazione ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali, stampa e clienti storici della confetteria, raccolti in un’atmosfera curata nei minimi dettagli. Fiori dai toni caldi autunnali, frutta candita esibita con delicatezza, acquerelli dal vivo ispirati ai dolci Romanengo, e omaggi floreali personalizzati preparati al momento presso il “Flower Bar” hanno reso la serata un’esperienza sensoriale.

Queste attenzioni si inscrivono in un progetto che riflette l’identità Romanengo: antichi arredi, facciata in marmo, estetica che richiama la manifattura storica mentre accoglie l’innovazione.

Parole di Romanengo: tradizione, identità e apertura culturale

Pietro Romanengo ha dichiarato: «Siamo particolarmente felici di inaugurare la nostra nuova caffetteria e sala da tè, integrata nell’antica confetteria di via Soziglia, luogo simbolo della nostra storia dal 1814. … Con questo progetto vogliamo continuare a esprimere la nostra identità: un sapere artigianale che si rinnova nel tempo e celebra l’eccellenza dolciaria genovese nel mondo».

Violante Avogadro di Vigliano, Amministratore Delegato, ha aggiunto: «Genova è la nostra casa, il cuore pulsante del nostro marchio dal 1780 – … Vogliamo offrire un luogo dove la nostra storia e la nostra cultura possano essere vissute … restituisce valore al tempo e alla qualità … Il salon de thé è un omaggio alla cultura europea del gusto e della conversazione … accogliere con eleganza, senza fretta … nel segno della nostra tradizione».

Queste dichiarazioni sottolineano come La Corte non sia solo un’estensione commerciale della bottega, ma un progetto identitario, pensato per ricucire passato, presente e futuro della Romanengo e del suo rapporto con Genova.

Francesco Romanengo

Offerta gastronomica: dal mattino al tea time

La Corte accoglie il pubblico ogni mattina fino al pomeriggio, con un’offerta a 360°.

Si va dalla colazione: oltre ai classici caffè (espresso, marocchino, americano), varianti Romanengo quali espresso con bacche rosa, orzo con acqua distillata di fiori d’arancio e lo shakerato con sciroppo alle rose. Prodotti da forno, focaccia genovese, croissant, pain au chocolat e girelle con uvetta e canditi preparati con farine locali e ingredienti di qualità.

Al pranzo leggero: proposte stagionali curate, pietanze semplici ma saporite, pensate per chi cerca leggerezza senza rinunciare al gusto.

Per arrivare al Tea time / Merenda: selezione di torte, pasticceria fresca, cioccolata calda, infusi, tè raffinati, assaggi dolci e salati. Le “Cinque Botteghe Romanengo”, confetti, frutta candita e specialità iconiche confluiscono in questa fascia temporale che unisce convivialità, arte dolciaria, estetica.

Romanengo: storia, arte e legame con Genova

Fondata nel 1780 da Antonio Maria Romanengo, l’attività ebbe origine come bottega di speziale. La produzione delle frutta candita, dei confetti e della pasticceria fine si sviluppò negli anni successivi, con forte influenza francese sia nei gusti che nelle tecniche.

La bottega storica di via Soziglia, aperta nel 1814, è oggi uno degli emblemi della Romanengo, con arredi, marmi, banconi antichi e una forte caratterizzazione estetica che richiama la memoria del locale nel XIX e XX secolo.

La Corte riprende un salone originariamente riservato a pochi – frequentato da ospiti illustri come Giuseppe Verdi, Ira von Fürstenberg e altre personalità culturali – rendendolo nuovamente un luogo pubblico e di incontro. 

Francesco Romanengo prepara i canditi

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