E’ tornato a Genova Garlo Galante, compositore trentino di musica sinfonica e cameristica noto in tut’Italia Italia per le sue collaborazioni con il Teatro alla Scala, la Fondazione Santa Cecilia di Roma, la Fondazione Teatro san Carlo di Napoli, la Rai di Roma e di Napoli, ex docente di Composizione al Conservatorio Paganini e attualmente nello stesso ruolo al conservatorio Verdi di Milano, città in cui risiede. Il motivo che lo ha riportato nella città dove ha lavorato tanti anni formando nuovi compositori è stata la presentazione del suo libro Magia blu, in dieci canti (Franco di Mauro Editore, 2025), un romanzo che sembra aver poco a vedere con la musica, ma è proprio così?
Il libro è stato presentato a Il Librificio del Borgo, in via Borgo Incrociati 22r, venerdì 13 alle 17,30 in cui l’autore è stato intervistato da Michele Savino, compositore, produttore, polistrumentista e cantante, suo ex allievo. Un dialogo piacevole tra amici, ex colleghi, ex allievi interessati a questa nuova attività del Maestro da poco intrepresa, quella dello scrittore.
“Preferisco la narrazione alla saggistica. In treno, per via del mio lavoro che mi porta a continui spostamenti, leggo molto e non solo letteratura ”alta” – ha detto Galante – E’ strana l’attitudine del nostro cervello…Ho iniziato con un racconto che via via è diventato un romanzo”.
Il libro racconta dieci diverse vicende ed ha come protagonista, una fanciulla graziosa e minuta, abitualmente vestita di rosso, una delicata figuretta dalla lieve magia quasi surreale del tratto e del proporsi attiva. Certamente non si può pensare che l’essere musicista non abbia influito nella fisionomia del romanzo. La narrazione infatti sembra mutare di volta in volta tanto in intonazione che in stile: ”Essere compositore mi ha aiutato – ammette l’autore – I vari eventi diventano una trama unica. Sono eventi che la protagonista vive e che portano da qualche parte. Ho usato l’idea della simmetria, ed anche questo mi è venuto dalla musica. E’ un romanzo corale dove c’è tanta musica e dove si parla del dono dell’artista. Donare non è privo di ombre, donare è forzare il destino”.
Le varie microstorie avvengono in ambienti e soluzioni differenti (una spiaggia prima del crepuscolo, una cena conviviale, un incontro in metropolitana), giocando sull’effetto sorpresa con raffinatezza e facendo riaffiorare nel corso della narrazione figure in precedenza già comparse sulla scena. Un agile e coinvolgente percorso realizzato in un alternarsi o sovrapporsi di elementi del reale quotidiano e di effetti d’incanto, appunto di pervasiva magia, da cui il titolo. Ma all’interno non vi sono riferimenti solo di musica classica, ma anche pop.
“Ho pensato siprattutto ad interessare i lettori – ha detto Galante – perchè se si vuole che un libro funzioni deve avere sì un argomento accattivante, ma anche e soprattutto un linguaggio interessante. Se non c’è la forza della lettura non si va da nessuna parte, ed io ho usato un linguaggio ironicoin tutti i racconti che hanno anche dell’assurdo”.
Un affermazione che non ci stupisce in quanto chi conosce il Maestro Galante sa che non manca mai della battuta pronta, ironica, sagace ed intelligente. I personaggi di Magia blu sono tanti, tutti diversi in cui, come dice l’autore, ognuno se vuole ci si può ritrovare. Da leggere. Francesca Camponero
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