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I Mercoledì di Pozzo Garitta propongono “La Ghironda alla Corte di Francia”

I Mercoledì di Pozzo Garitta propongono La Ghironda alla Corte di Francia
I Mercoledì di Pozzo Garitta propongono La Ghironda alla Corte di Francia

I Mercoledì di Pozzo Garitta propongono “La Ghironda alla Corte di Francia” la cultura e la bellezza della musica in scena a ponente

I Mercoledì di Pozzo Garitta propongono “La Ghironda alla Corte di Francia”. In programma brani di

Charles Baton (?-1758) * Antonio Vivaldi (1678-1741) * Michel Corrette (1707-1795)

Philibert de La Vigne (1700 ca-1760 ca) * Nicolas Chédeville (1705 – 1782)

Charles Buterne (1710-1760) * Jean-François Boüin (V. 1716-V. 1781)

Tra gli anni ’20 e gli anni ’70 del Settecento la ghironda – o vielle à roue – conosce il suo grande periodo d’oro nelle corti nobili e reali di Francia, in particolar modo a Parigi dove anche la regina Maria Leszcynska (moglie di Luigi XV) e una delle sue figlie Adelaide la suonarono.

Questo strumento diventa di grande interesse per l’aristocrazia dell’epoca in quanto si colloca nell’immaginario comune della musica pastorale, insieme alla musette, all’interno del mito dell’Arcadia.

I liutai dell’epoca ridisegnano interamente lo strumento con nuove forme, definendo degli standard costruttivi: la ghironda viene quindi a presentarsi con sei corde e una cassa a forma di chitarra o liuto. Il suo successo fu tale che vennero composte più sonate per vielle à roue che per violino e i liutai furono talmente sovraccaricati di lavoro da dover utilizzare vecchie chitarre, liuti e tiorbe come base per nuove ghironde per soddisfare la richiesta.

La ghironda è uno strumento a corde sfregate. A differenza del violino, appartenente alla stessa famiglia, la ghironda non utilizza l’archetto per mettere in vibrazione le corde bensì una ruota, inserita internamente allo strumento, con funzione di archetto circolare. La ghironda è uno

strumento completo e unico nel panorama degli strumenti attualmente in uso o del passato. E’ infatti in grado di produrre sia note di melodia, sia note di accompagnamento sia una base ritmica.

Presenta al suo interno vari tipi di corde:

• corde melodiche tastate tramite una tastiera che produce la scala

cromatica con un sistema di tangenti;

• corde di bordone che producono una singola nota grave di

accompagnamento;

• la trompette o corda ritmica che produce un suono percussivo

attraverso una complessa tecnica esecutiva;

• corde simpatiche che vibrano unicamente per risonanza e

donano un riverbero naturale aggiuntivo.

La spinetta è uno strumento a corde pizzicate, simile al clavicembalo, ma di dimensioni ridotte. Ha il suo momento di maggior diffusione nel Seicento. Mantiene tuttavia un posto di primo piano tra gli strumenti “domestici” fino all’Ottocento. Verdi, ad esempio, amava suonare proprio questo strumento.

La spinetta è tornata in auge negli ultimi decenni grazie agli studi sulla prassi esecutiva antica ed al suo utilizzo nella musica contemporanea.

Francesco Giusta si affaccia al mondo della ghironda all’età  di undici anni per poi specializzarsi nella tecnica studiando con  alcuni dei massimi esponenti dello strumento quali Jean-François

Maxou Heintzen, Patrick Bouffard, Grégory Jolivet, Germán Diaz, Thierry Nouat, Stéphane Durand, Valentin Clastrier, Marcello Bono, Tobie Miller. Ha suonato in varie formazioni,

soprattutto nell’ambito di musica folk e medievale, ed è stato ospite di noti gruppi quali Lou Dalfin, Malanova e L’Orage. Ha inciso alcuni dischi (En l’aire ailamont nel 2011 e Podre nel 2013 con La Mesquia, Balfolk nel 2014 con Trigomigo) ed è stato ospite in Bon Nadal Occitania nel 2009, con Sergio Berardo, Cavalier Faidit nel 2011 con Lou Dalfin, Santulubbiranti nel 2015 con Malanova,

Medioevo Digitale con L’Orage. Dal 2011 tiene regolarmente delle masterclass in Germania e corsi a Torino. Nel 2015 ha vinto il primo premio del concorso di ghironda solista del Festival Le son

continue a Chateaux d’Ars, Francia. Ad oggi si esibisce con le formazioni Trigomigo, Controcanto e in progetto solista e insegna a Torino, Cuneo e Francoforte.

Elena Buttiero diplomata presso il Conservatorio “G. Verdi” di Torino, ha tenuto concerti in molte città italiane, in Svizzera, Germania, Irlanda, Francia, Romania, Repubblica Ceca, Serbia, Stati Uniti, Canada, Tanzania, Argentina ed Uruguay. Ha pubblicato due CD in qualità di arpista con i Birkin Tree: Continental Reel e A Cheap Present. Con Carlo Aonzo ha pubblicato Il mandolino italiano nel Settecento e Fantasia poetica.

Nel 2009 il Duo ha ottenuto il Premio regionale ligure, sez. Cultura, della Regione Liguria. Nel 2012 ha pubblicato il cd Arethusa Consortium con repertorio per due arpe celtiche e plettri, nel 2013 Saluti dall’Italia e nel 2015 Lontano nel mondo dedicato alle canzoni di Luigi Tenco.

Nel campo della didattica ha pubblicato per l’editore Carisch/Hal Leonard il metodo di solfeggio Il Centone, il metodo di pianoforte Primo Piano, la Piano Antologia e la Antologia pianistica a 4 mani. Dal 1990 è docente di pianoforte presso la Scuola Media ad Indirizzo musicale “Guidobono” di Savona