A causa del rischio frana nella cava “Ceisana”, la strada provinciale 26 resta chiusa al traffico. Interessate le frazioni di Botasi, Reppia e Arzeno
Distacco roccioso nella notte: chiusa la strada provinciale 26 a Ne
Un grave distacco franoso si è verificato nella notte tra martedì 27 e mercoledì 28 maggio 2025 in Val Graveglia, nel comune di Ne, all’interno del territorio metropolitano di Genova. Il movimento di circa 2.000 metri cubi di materiale roccioso è avvenuto nella cava “Ceisana”, lungo la SP26, prima della località Botasi e dopo il bivio per Statale.
Sebbene il materiale non abbia invaso direttamente la carreggiata, il rischio residuo di ulteriori cedimenti ha imposto la chiusura totale della strada da parte delle autorità, in via precauzionale. I tecnici stanno valutando la stabilità del costone e l’evolversi del fenomeno geologico.

Tre frazioni temporaneamente isolate: Botasi, Reppia e Arzeno
La chiusura della SP26 ha avuto un impatto significativo sulla mobilità locale, interessando in particolare le frazioni di Botasi, Reppia e Arzeno, che risultano di fatto isolate dalla viabilità principale. Questi borghi dell’entroterra genovese, già penalizzati da infrastrutture limitate, si trovano ora a dover fare i conti con un’emergenza logistica che richiede interventi rapidi e coordinati.
La Città Metropolitana di Genova, in sinergia con il Comune di Ne, ha comunicato il potenziamento della viabilità alternativa, anche se al momento il collegamento rimane difficoltoso soprattutto per mezzi pesanti e veicoli di soccorso.
Un’area già fragile: frana anche nel 2024 mai risolta del tutto
La cava “Ceisana” è già stata teatro di una frana importante nel luglio 2024, un evento che, secondo quanto riferito dai tecnici, non è mai stato completamente risolto. L’attuale smottamento sembra collegato a quell’evento, segno di una fragilità idrogeologica persistente nella zona.
Questo territorio della Val Graveglia è da tempo sotto osservazione per la sua instabilità, complicata anche dall’attività estrattiva nelle cave. Le continue modifiche del profilo orografico del terreno e le infiltrazioni d’acqua favoriscono distacchi e movimenti del suolo.
Interventi in corso: sopralluoghi e monitoraggi con droni
Sul posto sono intervenuti i tecnici del Comune di Ne, della Città Metropolitana di Genova, della Regione Liguria e della ASL competente per una valutazione completa dello stato del terreno e dei rischi per la sicurezza pubblica. Fondamentale anche l’intervento dei dronisti dei Vigili del Fuoco di Genova, che hanno effettuato un monitoraggio aereo dettagliato dell’area interessata.
I rilievi effettuati con i droni permetteranno di raccogliere dati ad alta precisione sulla stabilità del costone, per valutare se ci siano ulteriori masse di terra e roccia in movimento che possano minacciare la strada sottostante.
Tempi di riapertura ancora incerti: massima attenzione alla sicurezza
Al momento, non è possibile stabilire una data certa per la riapertura della SP26, in quanto si attendono i risultati del monitoraggio e della successiva valutazione tecnica per decidere eventuali interventi di messa in sicurezza o disgaggio controllato del materiale instabile.
Le autorità invitano i cittadini della zona a prestare massima attenzione, seguire gli aggiornamenti ufficiali del Comune di Ne e utilizzare i percorsi alternativi segnalati. In caso di emergenza, sono stati attivati i presidi locali della Protezione Civile.
Il nodo della viabilità in Val Graveglia: un problema strutturale
L’episodio rilancia il dibattito sulla fragilità infrastrutturale dell’entroterra ligure, dove molte strade provinciali sono soggette a frane, smottamenti e chiusure ricorrenti. In Val Graveglia, come in altre zone montane della Liguria, le vie di comunicazione sono spesso uniche e vulnerabili, mettendo a rischio l’accessibilità e la sicurezza degli abitanti.
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