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Famigliari vittime Pinerolo: dimenticati da istituzioni. Soldi raccolta fondi che fine fanno?

Famiglia di Pinerolo vittima crollo Ponte Morandi

Dolore e indignazione. Dimenticati da tutte le istituzioni. Che fine faranno i soldi raccolti per i parenti delle vittime del crollo del Ponte Morandi? E’ il senso della “lettera aperta” dei famigliari di Pinerolo, riportata l’altro giorno sulla Stampa di Torino e sul sito web Come e Dove, che nella sciagura hanno visto morire Camilla Bellasio (12 anni) e il fratello Manuele (16 anni).

Quel maledetto 14 agosto Camilla e Manuele stavano attraversando il viadotto autostradale genovese su un’auto insieme alla mamma Claudia Possetti e al nuovo marito Andrea Vittone, deceduti anche loro.

Ecco il testo integrale della “lettera aperta” di Marcello Bellasio (papà di Manuele e Camilla) Egle Possetti (sorella di Claudia, cognata di Andrea Vittone e zia di Manuele e Camilla) e Nadia Possetti (sorella di Claudia, cognata di Andrea Vittone e zia di Manuele e Camilla).

“Siamo famigliari delle 4 vittime del Ponte Morandi di Pinerolo, oltre alla tristezza devastante, sta salendo in noi sempre più una forte indignazione per come si stanno evolvendo gli eventi.

In primo luogo noi non abbiamo aderito ai Funerali di Stato per alcuni motivi, per poter gestire questo triste momento nella nostra città in mezzo alle persone care, per distaccarci dall’istituzione STATO che dovrebbe proteggere i propri cittadini e che non ha garantito e non garantisce il benessere dei cittadini, oltre ai governi passati che non hanno gestito a garanzia della cittadinanza la situazione pensiamo che ormai si sia perso il senso di NAZIONE ma contino solo più gli interessi parziali.

E’ stata fatta la commemorazione ad un mese dalla tragedia e nessuno si è degnato di invitarci, forse per il motivo citato prima??? Non lo sappiamo ma ci sembra oltremodo scorretto, sarebbe stata una nostra scelta l’eventuale partecipazione.

Si stanno organizzando da parte del Comune e della Regione di Genova raccolte fondi in nome delle VITTIME DEL PONTE e nessuno si è degnato di avvisarci, noi gradiremmo essere anche qui informati su quale sarà la destinazione di questi fondi raccolti in nome dei nostri cari…..sta benissimo che siano magari dirottati a situazioni drammatiche ma abbiamo tutto il diritto di sapere….

Speriamo che il Comune di Genova e la Regione si costituiscano Parte Civile nel processo per la strage….e troveremmo abbastanza scandaloso ed indicatore importante se gli stessi non dovessero procedere in tal senso.

E’ offensivo che alla presentazione del progetto dell’architetto Piano alla presenza del presidente della Regione Liguria e del Sindaco di Genova sia stato invitato uno degli inquisiti per la strage che ha anche fatto lo showman cercando di fare lo spiritoso facendo capitolare il modellino, ma in che Paese viviamo? Credeteci,….se non fosse accaduto veramente non avremmo neanche osato immaginare che potesse essere architettata una porcheria di questo genere.

Ieri eravamo al processo, abbiamo guardato la ‘sfilata’ degli avvocati in pompa magna delle parti inquisite, capisco che per loro sia solo lavoro e soprattutto un guadagno, ma vedere alcuni di loro ridere e sghignazzare in una circostanza del genere, con i famigliari delle vittime seduti in aula reputiamo che sia di cattivo gusto e veramente indicatore di poca classe…..ovviamente non giudichiamo la scelta di difendere certi indagati…ma si sa che, affidandoci ad una citazione di qualche film, …’persino un assassino ha diritto ad una difesa’.

Ci piacerebbe guardarli bene in volto ad uno ad uno, indagati e difensori e ci piacerebbe capire cosa si possa trovare sul fondo dei loro occhi….

Ci piacerebbe anche che alla Procura di Genova fossero affidate forze aggiuntive per poter gestire la mole di lavoro enorme che logicamente si è abbattuta sulle loro scrivanie…..anche in questo attendiamo uno Stato dignitoso che possa alzare finalmente la testa”.

 

Camilla 12 anni e Manuele 16 anni: vittime crollo Ponte Morandi