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Ex Ilva e ArcelorMittal, a rischio 10777 lavoratori del gruppo. Senza contare indotto

Lavoratori Ilva Cornigliano (foto di repertorio)

ArcerlorMittal stamane ha comunicato formalmente ai sindacati e alle aziende collegate la retrocessione alle società Ilva dei rispettivi rami d’azienda insieme al trasferimento dei dipendenti (10.777 unità del gruppo, ma senza contare le aziende dell’indotto ossia circa 4mila lavoratori) ai sensi dell’articolo 47 della legge 428 del 1990.

La comunicazione segue l’annuncio di cessazione del contratto per l’ex Ilva di Taranto e di fatto segna l’avvio della procedura per il disimpegno da tutti gli stabilimenti in Italia.

Oltre a Taranto anche Genova, Novi Ligure, Milano, Racconigi, Paderno, Legnano, Marghera.

In particolare, la retrocessione degli impianti e dei dipendenti ad Ilva in amministrazione straordinaria riguarda gli stabilimenti di ArcelorMittal Italia di Taranto (8.277 unità), Genova (1.016), Novi Ligure (681), Milano (123), Racconigi (134), Paderno Dugnano (39), Legnaro (29) e Marghera (52) per un totale di 10351 dipendenti.

A questi si aggiungono i dipendenti delle società del gruppo ArcelorMittal: Amis (64), Am Energy (100), Am Tabular (40), Am Maritime (222). Il numero complessivo di lavoratori arriva così a 10.777 unità.