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Centro Anidra, omicidio e violenza sessuale: indagine si allarga sulle donazioni

Morte Roberta Repetto, Bendinelli torna ai domiciliari
Centro Anidra di Borzonasca, Il "santone" Vincenzo Paolo Bendinelli (foto di repertorio fb)

Donazioni ingenti, acquisti di terreni e immobili, spese, fondi europei. Nel mirino degli investigatori dell’Arma e della GdF è finito anche il denaro che il presunto “santone” Vincenzo Paolo Bendinelli, fondatore del Centro Anidra di Borzonasca, riceveva dalle sue “ospiti”.

Bendinelli è stato arrestato ieri insieme al medico chirurgo dell’ospedale di Manerbio (Brescia) Paolo Oneda, dopo la morte della 40enne Roberta Repetto, figlia dell’ex sindaco di Chiavari Renzo Repetto.

Nell’ambito dell’indagine, inoltre, è stato notificato anche un avviso di garanzia a una psicologa, coindagata per i reati di circonvenzione e violenza sessuale.

I due arrestati sono accusati dalla procura di Genova di omicidio volontario con dolo eventuale, violenza sessuale e circonvenzione di persone incapaci.

Centro Anidra a Borzonasca, omicidio e violenza sessuale: santone e medico arrestati

Secondo quanto emerso, la vittima avrebbe versato in cinque anni al Centro Anidra circa 47mila euro.

Donazioni che, secondo gli inquirenti, non avrebbero una giustificazione.

Inoltre, la 40enne avrebbe speso per il Centro di Borzonasca altri 57mila euro.

L’ipotesi dei carabinieri è quella che, attraverso una manipolazione mentale, il “santone” sarebbe riuscito a farsi consegnare ingenti somme di denaro, ma anche a farsi comprare immobili e terreni che poi finivano al Centro Anidra.

Non è tutto. I finanzieri stanno indagando sulle eventuali irregolarità delle prestazioni di lavoro degli ospiti, dei bilanci e dei fondi europei ricevuti.

La manipolazione, sempre secondo quanto emerso dalla procura, avrebbe portato anche a spingere le ospiti “tra le braccia” di Bendinelli.

Infatti, tra i corsi tenuti dal “santone” ce n’era uno, tenuto insieme alla psicologa indagata, in cui l’arrestato spiegava le tecniche tantrico-sessuali, ne prendeva parte e decideva tipo e partecipanti.

Un anno fa la procura aveva anche nominato un proprio consulente per una perizia psicologica sulle donne che frequentavano il Centro Anidra, le quali però avevano sempre spiegato che i rapporti sarebbero stati consensuali.