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Caso Grillo jr. | Legali genovesi indagati: droga dello stupro ipotesi infondata

Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania (foto di repertorio fb)

“Sulle ipotesi si può dire qualunque cosa. Possiamo dire qualsiasi cosa priva di fondamento, come priva di fondamento è l’ipotesi della droga dello stupro”.

Lo ha riferito stamane all’agenzia Ansa l’avvocato Sandro Vaccaro, difensore di Vittorio Lauria, accusato di violenza sessuale nel luglio 2019 in Sardegna nei confronti di una coetanea italo-norvegese, insieme a Ciro Grillo e ad altri due amici genovesi, in merito alla perizia di parte depositata dall’avvocata Giulia Bongiorno che assiste la giovane.

Secondo il medico legale della 20enne, come anticipato oggi da alcuni quotidiani, “in linea puramente teorica non è possibile escludere l’uso della cosiddetta droga dello stupro”.

Un’ipotesi però giudicata infondata.

Tutti e quattro i 20enni genovesi hanno sempre ribadito che la giovane era stata consenziente.

A denunciare la violenza sessuale, una settimana dopo i presunti fatti del luglio 2019, era stata la studentessa italo-norvegese rientrata a Milano dopo la vacanza in Costa Smeralda.

Secondo quanto risulta dalla pubblica accusa, che nel maggio scorso ha chiuso le indagini preliminari, i quattro giovani genovesi avrebbero conosciuto la coetanea e l’amica alla discoteca Billionaire.

Intorno alle cinque del mattino, le due studentesse avrebbero quindi accettato l’invito di andare tutti insieme nel residence, dove la famiglia Grillo ha un appartamento, per una spaghettata.

Dopo avere mangiato, Corsiglia avrebbe avuto un rapporto sessuale con la 20enne e poi si sarebbe messo a dormire.

Anche l’amica si sarebbe addormentata, ma in un’altra stanza.

Successivamente, gli altri tre avrebbero indotto l’italo-norvegese a bere alcolici e ci sarebbe stata la presunta violenza sessuale di gruppo. Sarebbe stato girato anche un breve video, che risulta agli atti.

I giovani genovesi hanno sempre ribadito che la coetanea era stata consenziente. Tanto che il giorno seguente sarebbe andata al mare per fare “kitesurf”.

Da quanto emerso finora, l’istruttrice di kitesurf, con cui la 20enne quel pomeriggio si era allenata in mare, avrebbe sostanzialmente dichiarato agli inquirenti: “Mi è sembrata una ragazza solare, vivace ed estroversa. Quando è terminata la lezione era molto felice e soddisfatta della sua performance sportiva”.