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Carcere di Marassi, nuova aggressione a un poliziotto: detenuto tenta di strangolarlo

Carcere di Marassi, nuova aggressione a un poliziotto: detenuto tenta di strangolarlo
Il carcere di Marassi

Ancora violenza nella casa circondariale di Genova. Il SAPPE lancia l’allarme: “Situazione fuori controllo, servono interventi urgenti”

Ancora ore di paura e tensione all’interno della Casa circondariale di Marassi, a Genova, dove si è verificato l’ennesimo grave episodio di aggressione ai danni di un agente della Polizia Penitenziaria. Un detenuto trentenne, originario di Torino e con problemi psichiatrici, ha aggredito improvvisamente il poliziotto di servizio dopo essersi fatto aprire la cella, spingendolo all’interno del box ufficio e colpendolo ripetutamente alla testa, fino a tentare di strangolarlo.

Durante l’aggressione, il detenuto avrebbe anche minacciato il personale intervenuto per soccorrere il collega. L’agente ferito è stato successivamente accompagnato al pronto soccorso cittadino per le cure del caso. A rendere noto l’accaduto è Vincenzo Tristaino, segretario nazionale per la Liguria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE), che torna a denunciare una situazione definita ormai insostenibile.

L’allarme del SAPPE sulla sicurezza a Marassi

Secondo il SAPPE, l’episodio rappresenta solo l’ultima di una lunga serie di aggressioni che colpiscono quotidianamente il personale in servizio nel carcere genovese. Tristaino sottolinea come tali episodi non possano più essere tollerati, evidenziando un grave problema sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza interna. Nel carcere di Marassi, spiega il sindacato, le aggressioni ai danni dei poliziotti comportano nel 90 per cento dei casi il ricorso alle cure del pronto soccorso.

Il sindacalista chiede un segnale forte e incisivo da parte delle istituzioni competenti, annunciando che il SAPPE continuerà a denunciare la situazione nelle sedi opportune, chiamando in causa chi ha la responsabilità di garantire l’incolumità degli operatori della Polizia Penitenziaria.

L’aumento dei detenuti con disturbi psichiatrici

Negli ultimi anni, all’interno degli istituti penitenziari italiani si registra un aumento significativo del numero di detenuti con disturbi psichiatrici e comportamenti violenti. Una criticità che, secondo il SAPPE, sta incidendo in modo diretto sulla sicurezza degli agenti e sulla tenuta complessiva del sistema carcerario.

Per questo motivo, il sindacato chiede con forza un intervento urgente del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, sollecitando l’adozione di misure concrete per la tutela del personale. Il carcere di Marassi, ribadisce Tristaino, non può trasformarsi in un centro di smistamento per i detenuti più difficili provenienti da tutta Italia, senza adeguate risorse e strutture idonee.

La posizione del segretario generale Donato Capece

Sull’episodio è intervenuto anche Donato Capece, segretario generale del SAPPE, che ha espresso piena vicinanza e solidarietà al poliziotto rimasto ferito. Capece sottolinea come ogni aggressione a un appartenente alle Forze di Polizia rappresenti un attacco diretto allo Stato e richieda una risposta ferma, per evitare pericolosi fenomeni di emulazione.

Pur riconoscendo una maggiore attenzione dell’attuale Governo e dell’Amministrazione Penitenziaria verso le criticità del settore, Capece ribadisce la necessità di interventi concreti e immediati. Tra le principali emergenze segnalate figurano le gravi carenze di organico nella Polizia Penitenziaria di Marassi e l’urgenza di una riorganizzazione nazionale dei circuiti detentivi. Il ruolo del Corpo, ricorda il SAPPE, è fondamentale per garantire legalità e sicurezza negli istituti, favorendo al contempo la rieducazione e il reinserimento sociale dei detenuti nel rispetto dei principi costituzionali.

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