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Calabrese a sindaco Ventimiglia: carta d’identità, ne ho diritto. Ora mi dò fuoco

Uomo si dà fuoco (foto di repertorio)

Insicurezza, degrado e caos migranti, ma italiani discriminati a Ventimiglia? Un 29enne calabrese, esasperato per la burocrazia del Comune della Città di confine, oggi ha scritto un messaggio al sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano (Pd) spiegando che si sarebbe suicidato dandosi fuoco se non avesse ricevuto la carta d’identità.

In sostanza avrebbe sostenuto “sono italiano, ne ho diritto” dopo che gli impiegati dell’ufficio Anagrafe gli avevano più volte risposto picche senza risolvergli il problema.

Il primo cittadino, appena letta l’e-mail, si è preoccupato e ha chiamato la polizia. Così gli agenti si sono messi alla ricerca del giovane calabrese e sono riusciti a salvarlo prima che riuscisse a mettere in pratica il disperato gesto. Una volta rintracciato, il 29enne è stato ricoverato per accertamenti in ospedale a Sanremo.

Indagini in corso per ricostruire l’incredibile vicenda di presunta “mala burocrazia” italiana.