La neurostimolazione cerebrale profonda arriva al Gaslini: trattata con successo la distonia secondaria in età pediatrica
È stato eseguito con successo il primo intervento di stimolazione cerebrale profonda (DBS – Deep Brain Stimulation)all’Istituto Giannina Gaslini di Genova, su una bambina di nove anni affetta da distonia secondaria, una forma acquisita di disturbo del movimento. L’intervento rappresenta una tappa fondamentale per la neurochirurgia funzionale pediatrica, rafforzando il ruolo del Gaslini come centro di riferimento nazionale per le malattie neurologiche rare dell’età evolutiva.
La distonia è un disturbo caratterizzato da contrazioni muscolari involontarie e posture anomale, che può compromettere gravemente la qualità della vita. Sebbene la DBS sia una tecnica consolidata nelle forme genetiche, la sua efficacia nei casi acquisiti, come quelli dovuti a paralisi cerebrale infantile, ictus perinatale o kernittero, è ancora oggetto di studio, vista la variabilità delle lesioni cerebrali. Proprio per questo motivo, l’intervento al Gaslini assume un rilievo clinico significativo.
Il successo dell’operazione è frutto di un lavoro multidisciplinare portato avanti da un team di specialisti del Gaslini: neuropsichiatri infantili, neurochirurghi, neuroradiologi, fisiatri e tecnici di neurofisiologia, che hanno elaborato un protocollo interno basato su evidenze scientifiche internazionali e scale cliniche validate per la valutazione della distonia e dei disturbi associati.
“Con questa procedura, il Gaslini amplia le opzioni terapeutiche per i pazienti più complessi e apre nuove strade per il trattamento dei disturbi del movimento in età pediatrica”, sottolinea il dottor Gianluca Piatelli, responsabile della Neurochirurgia dell’Istituto.
Tecnologia e precisione chirurgica al servizio della pediatria
L’intervento è stato preparato con estrema precisione grazie alla combinazione di risonanze magnetiche, TAC ad alta risoluzione e l’impiego di un sistema robotico stereotassico, in grado di guidare gli strumenti chirurgici fino alle profondità del cervello con elevata accuratezza. Sono stati impiantati due elettrodi nei nuclei pallidi interni (GPi), area chiave nel controllo dei movimenti.
“La procedura si è articolata in due fasi: l’inserimento degli elettrodi, personalizzato sulle coordinate cerebrali della paziente, seguito dall’impianto del neurostimolatore sottocutaneo nell’addome”, spiega il dottor Mattia Pacetti, della Neurochirurgia del Gaslini.
La paziente è stata dimessa in buone condizioni generali pochi giorni dopo l’intervento e proseguirà il percorso di cura con una fase di programmazione della stimolazione e riabilitazione personalizzata, seguita dai professionisti della Riabilitazione del Gaslini.
Un futuro terapeutico per bambini con disturbi del movimento
Secondo la professoressa Elisa De Grandis, della UOC Neuropsichiatria Infantile, il trattamento con DBS potrebbe offrire grandi vantaggi se applicato precocemente, sfruttando la maggiore plasticità cerebrale dei bambini. I pazienti ideali sono quelli con distonia resistente alle terapie farmacologiche, senza complicazioni ortopediche o internistiche che possano ostacolare il percorso post-operatorio.
L’intervento è stato realizzato in collaborazione con l’équipe della Neurochirurgia Pediatrica e Funzionale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova, che ha affiancato i colleghi del Gaslini durante le fasi prechirurgiche e in sala operatoria, apportando un contributo di grande esperienza.
Il successo di questo intervento rappresenta un’importante apertura verso nuovi orizzonti terapeutici per i bambini affetti da disturbi del movimento complessi e raramente trattabili, confermando ancora una volta l’eccellenza dell’Istituto Gaslini nel campo della neurochirurgia pediatrica avanzata.
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