L’indagine coordinata dalla Procura nazionale antiterrorismo e dalla Dda di Genova fa emergere un presunto sistema di finanziamento a favore di Hamas attraverso associazioni attive in Europa
L’operazione “Domino”, condotta nell’ambito delle attività di contrasto al terrorismo internazionale, rappresenta uno dei più rilevanti interventi investigativi recenti sul fronte della prevenzione e del contrasto al finanziamento di organizzazioni terroristiche. Al centro dell’indagine, coordinata dalla Procura nazionale antiterrorismo e dalla Direzione distrettuale antimafia di Genova, vi è un presunto sistema di raccolta e trasferimento di fondi riconducibile ad ambienti legati ad Hamas, attivo anche sul territorio europeo e italiano.
A fare il punto sull’operazione è Lucio Pifferi, Direttore centrale della Polizia di Prevenzione, che ha illustrato il valore strategico dell’attività investigativa sviluppata dagli organismi di sicurezza italiani nell’ambito del Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo (Casa).
Il ruolo dell’intelligence e della cooperazione investigativa
Secondo quanto spiegato da Pifferi, l’indagine Domino ha consentito di valorizzare un’imponente attività informativa e investigativa portata avanti nel tempo dagli apparati di sicurezza italiani, in stretta collaborazione con le strutture di coordinamento nazionali e con il supporto delle autorità competenti.
«L’odierna indagine Domino ha consentito di valorizzare l’imponente attività informativa e gli sviluppi investigativi portati avanti dagli organismi di sicurezza italiani nell’ambito del Comitato di analisi strategica antiterrorismo – ha dichiarato – e di porre a disposizione della Procura nazionale antiterrorismo e della Procura distrettuale di Genova rilevanti elementi al fine di sostenere l’ipotesi di attività di finanziamento di organizzazioni terroristiche».
L’attività investigativa, secondo quanto emerso, si è basata su un costante monitoraggio dei flussi informativi, sull’analisi dei movimenti finanziari e su una cooperazione strutturata tra più organismi istituzionali, permettendo di ricostruire una rete ritenuta operativa su più livelli.
Le associazioni e il presunto legame con Hamas
Nel corso delle indagini sarebbe emerso il coinvolgimento di diverse associazioni operanti in Europa e in Italia, formalmente impegnate in attività di carattere umanitario ma ritenute, secondo l’ipotesi investigativa, diretta emanazione dell’organizzazione Hamas.
Pifferi ha sottolineato che tali realtà avrebbero raccolto nel tempo una somma ingente di denaro, stimata in circa 8 milioni di euro, destinata in larga parte al finanziamento diretto dell’organizzazione terroristica. «Si tratta – ha spiegato – di attività che, dietro una facciata solidale, avrebbero contribuito in modo concreto al sostegno economico di Hamas».
Le indagini avrebbero inoltre consentito di delineare un sistema strutturato e stabile, capace di operare in modo continuativo e con collegamenti internazionali, sfruttando canali associativi e reti di supporto presenti in diversi Paesi europei.
Il coordinamento con la Procura nazionale antiterrorismo
Un ruolo centrale è stato svolto dal coordinamento con la Procura nazionale antiterrorismo, che ha raccolto e valorizzato gli elementi emersi dalle attività investigative svolte sul territorio. Il lavoro congiunto ha permesso di rafforzare il quadro accusatorio e di fornire alla magistratura elementi ritenuti determinanti per sostenere l’ipotesi di finanziamento del terrorismo internazionale.
L’operazione Domino si inserisce in un più ampio contesto di prevenzione e contrasto alle minacce terroristiche, in un momento storico caratterizzato da un’elevata attenzione verso i flussi finanziari sospetti e le reti di supporto logistico ed economico alle organizzazioni jihadiste.
Un’indagine nel quadro della sicurezza nazionale
L’attività svolta dagli organismi di sicurezza italiani conferma il ruolo centrale dell’Italia nel sistema europeo di prevenzione del terrorismo, attraverso un costante scambio informativo e una collaborazione operativa con partner internazionali. L’azione investigativa, come ribadito dalle autorità, resta improntata al rispetto delle garanzie costituzionali e al principio di presunzione di innocenza per tutte le persone coinvolte.
L’indagine Domino rappresenta quindi un passaggio significativo nel monitoraggio delle dinamiche di finanziamento del terrorismo e nel contrasto alle reti che, secondo l’accusa, operano dietro strutture formalmente lecite ma funzionali a finalità estremistiche.
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