Oggi c’è lo sciopero delle farmacie, o meglio di coloro che ci lavorano, ma per senso di responsabilità il servizio verrà comunque garantito. Stipendi bloccati e comunque inadeguati. Ma questo riguarda un po’ tutte le categorie.
Le Facoltà universitarie di Farmacia quasi vuote. E già: chi è che inizia un percorso universitario per poi avere uno stipendio basso da professionista che si occupa della salute?
Eppure oggi, di fronte a una sanità in crisi e medici di base ridotti a burocrati di Stato, a chi ti rivolgi se hai bisogno di un consiglio immediato, di un farmaco piuttosto di un altro, di un po’ di medicina alternativa a quella del mercato della salute, fatto per farti acquistare prodotti che ti faranno bene per una cosa e male per tante altre?
Al farmacista, che conosce i farmaci, ne ha studiato la composizione chimica. I galenici una volta li faceva lui.
È il farmacista che al posto delle statine sa consigliarti il rimedio alternativo naturale efficace.
È il farmacista che con uno sguardo ti fa capire che certe cose se puoi è meglio evitare.
È il farmacista che ti aiuta nella ricerca disperata di dove puoi trovare un posto per fare un esame o una visita specialistica.
Il farmacista lo trovi sempre dalla mattina alla sera e al fine settimana e supplisce ad una sanità pubblica miserabile.
Se vuoi fare un esame del sangue veloce lo fai ormai in farmacia. E il risultato lo sai subito. Sempre con il sorriso sulle labbra e con tutti quelli che passano per un motivo o per l’altro. E sono tanti alla fine della giornata.
Per questo ho scritto va la mia solidarietà ai farmacisti e, in particolare, alle mie farmaciste della Nunziata a Genova, che ormai mi conoscono come quel “prof.” un po’ eccentrico e sempre polemico, che non prende le statine per il colesterolo, che non si è vaccinato, che non usa la Tachipirina, ma che con i suoi settant’anni suonati ha ancora tanta voglia di vivere.
I farmacisti manifestano oggi dalle 10 alle 13 in via Roma a Genova, davanti alla Prefettura. Chi volesse passare anche per un secondo sarà certo il benvenuto. Prof. Paolo Becchi
