E’ definitiva la condanna a tre anni e quattro mesi per il bidello di una scuola media genovese arrestato a marzo 2024 con l’accusa di avere abusato di un ex allievo di 15 anni.
Lo hanno deciso ieri i giudici della Corte di Cassazione.
Il bidello potrebbe però evitare il carcere, nonostante quello per cui è stato condannato sia un reato “ostativo”, perché i giudici di appello avevano riconosciuto la “minore gravità del fatto”.
I fatti risalgono al 2023. Il 15enne era andato a trovare il nonno che abita nello stesso condominio dell’operatore scolastico. Prima di tornare a casa aveva bussato alla porta del bidello, per salutarlo come gli stessi genitori gli avevano suggerito di fare dopo che l’operatore lo aveva aiutato a scuola.
Una volta arrivato in casa però, dopo alcuni convenevoli, il bidello avrebbe cominciato a molestarlo e il minore aveva respinto le “avances”.
Gli abusi sarebbero continuati all’ingresso e quando l’ex allievo aveva tentato di andare via, il bidello lo avrebbe molestato e trattenuto per un braccio.
A quel punto, aveva provato a scappare ma il suo aguzzino si era piazzato davanti alla porta impedendogli di uscire.
Il minore gli aveva poi sferrato un calcio ed era riuscito a fuggire. Arrivato in strada, aveva chiamato la mamma.
Dopo avere sentito quanto successo, la madre aveva avvertito l’avvocata di famiglia e insieme al legale e al figlio era andata a denunciare i fatti alle Forze dell’ordine.
Il bidello, che è agli arresti domiciliari, ha cominciato un percorso di cura di tipo psicologico e dato un risarcimento di ottomila euro. Spetterà ai giudici dell’esecuzione decidere se fargli scontare il residuo pena in carcere o ai domiciliari.



















































