L’indagine su un carico da 132 chili di cocaina, nascosta in mezzo alla polpa di frutta congelata usata per produrre i succhi, e sequestrato nelle scorse settimane nel Porto di Genova dagli ispettori dell’ufficio della Dogane ha portato il procuratore aggiunto Federico Manotti a indagare il titolare della ditta di import-export che ha ordinato la merce.
Si tratta di un imprenditore di 35 anni di origini reggine.
La droga, sul mercato, potrebbe avere un valore di poco inferiore ai 50 milioni di euro.
Secondo gli investigatori, dietro l’importazione potrebbe esserci l’ombra della ‘ndrangheta.
Gli ispettori avevano trovato un primo fusto di polpa di guayaba con dentro due chili di polvere bianca. A quel punto hanno controllato tutti i 126 fusti che si trovavano all’interno di un container proveniente dalla Colombia. E’ così che è stata trovata tutta la cocaina.
Gli inquirenti sono convinti che a organizzare il traffico internazionale di droga sia stata una banda di narcos ben strutturata.
Recuperare la cocaina congelata, infatti, prevede l’intervento anche di chimici e di macchinari costosi.
Dopo le analisi complete della cocaina sequestrata, il procuratore aggiunto Manotti potrebbe decidere di sentire il titolare della ditta. Il 35enne si era detto sin da subito a disposizione dell’autorità, ma estraneo al traffico internazionale di droga.